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Cosa si può fare (e cosa no) con le cellule staminali in Italia

Le cellule staminali possono essere embrionali o adulte. Le staminali adulte sono le uniche a poter essere utilizzate ai fini terapeutici. In questa categoria sono presenti due grandi gruppi: le emopoietiche e le mesenchimali. Essendo considerate agenti terapeutici la legge italiana disciplina il loro utilizzo a fini terapeutici e di ricerca.

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Quella delle cellule staminali è una materia molto vasta. Si discute infatti a più riprese sulle loro potenzialità e sui limiti di queste cellule in ambito medico, del progresso della scienza e dei relativi paletti imposti dall’etica alla ricerca. Ma cosa sono le cellule staminali e cosa si può fare e cosa invece no oggi in Italia con le staminali?

Cosa sono le cellule staminali

Per cellule staminali si intende una categoria di cellule non ancora specializzata. Hanno delle proprietà uniche, come un’alta capacità di proliferazione e di rinnovo tramite divisione cellulare. Le cellule staminali maggiormente utilizzate negli studi clinici condotti nel mondo sono le staminali adulte che sono dette “unipotenti” (possono produrre solo un tipo di cellula) oppure “multipotenti”, che possono generare più tipologie di cellule che possono differenziarsi dando origine a cellule dello stesso tipo del tessuto da cui sono state prelevate.

Le cellule staminali del sangue, in particolare, sono cellule emopoietiche, che possono differenziarsi in diversi tipi di cellule. Un altro tipo di cellula adulta è la cellula staminale mesenchimale, che può dare origine a cellule dell’osso, della cartilagine, del muscolo e altri tessuti. Le cellule mesenchimali si trovano nel midollo osseo ma soprattutto nel tessuto cordonale e nel tessuto adiposo, che ne è particolarmente ricco.

Le cellule staminali emopoietiche possono essere prelevate dal midollo osseo ma si trovano anche nel sangue del cordone ombelicale e sono in grado di dare origine a globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Possono inoltre rigenerare il midollo osseo.

Per le loro importanti proprietà sono molto preziose: le cellule del sangue del cordone ombelicale sono impiegate nella cura di molte patologie come leucemie, linfomi, anemie, talassemie, e per questo possono essere conservate o donate dopo il parto.

Cosa si può fare con le cellule staminali in Italia?

In Italia l’impiego delle cellule staminali è da sempre oggetto di ampie discussioni e di scelte a volte controverse. Per quanto riguarda la conservazione delle cellule staminali emopoietiche (del sangue) a definirne le modalità di conservazione e utilizzo è il decreto, poi rivisto, del 18 novembre 2009, che riporta anche l’elenco delle patologie per cui è previsto l’impiego di tali cellule.

Nel testo si trovano le indicazioni per la raccolta e la conservazione del sangue cordonale: in Italia è possibile conservarlo solo a fini altruistici (donandola a una delle 19 biobanche pubbliche, a disposizione di chiunque ne abbia bisogno e risulti compatibile), oppure nel caso in cui in epoca prenatale o al momento della nascita siano diagnosticate al bambino o a un membro della sua famiglia patologie per cui si possono utilizzare le cellule emopoietiche.

Camplaggio del cordone ombelicale

Non è possibile invece conservare le cellule del cordone ombelicale per sé o per la propria famiglia, in assenza di una diagnosi relativa a una delle patologie previste nell’elenco del Ministero della Salute (o ad altre per cui è ipotizzabile, in futuro, l’impiego delle staminali emopoietiche).

Se al bambino o a un suo familiare è diagnosticata una delle patologie in elenco, invece, si può fare richiesta di conservazione autologa (cioè per uso personale) anche in Italia, e solo in quel caso il servizio è gratuito.

Le cellule mesenchimali

Un altro tipo di staminali è, come abbiamo visto, quello delle cellule mesenchimali, che si trovano nel cordone ombelicale, nei tessuti adiposi e nel midollo osseo. Le cellule staminali mesenchimali sono al centro di numerosi studi, che stanno indagando le possibilità offerte dal loro impiego in ambito medico.

Le cellule mesenchimali possono infatti dare origine a loro volta a tessuti come osso, muscolo, cartilagine ed atri tessuti ancora. Per questo motivo le cellule mesenchimali presenti nel tessuto adiposo del paziente vengono utilizzate nell’ambito della chirurgia estetica. Si utilizzano le cellule mesenchimali ad esempio per interventi di riparazione delle cicatrici o per interventi estetici (come rinoplastica o mastoplastica).

Uno dei campi di studio più interessanti oggi riguarda proprio gli impieghi futuri delle cellule mesenchimali: sul sito statunitense Clinicaltrials.gov, che riunisce la gran parte degli studi clinici in corso sono presenti più di 6.400 ricerche sulle cellule staminali, e oltre 1.100 hanno come oggetto proprio questo particolare tipo di cellule.

Molti studi riguardano la riparazione di ginocchia danneggiate, malattie delle ossa e diabete, ma anche il trattamento di maculopatie (problematiche a carico della retina).

Altri studi in corso hanno invece lo scopo di indagare l’effetto delle cellule mesenchimali sulla formazione dei vasi sanguigni nei tessuti danneggiati in seguito a infarti o patologie cardiache. Infine si sta cercando di rilevare gli effetti delle cellule mesenchimali nelle malattie infiammatorie e autoimmuni. Un utilizzo, questo, che certamente aprirebbe scenari confortanti per la cura di alcune gravi patologie, ma che, ad oggi, non ha dato risultati.

Gli studi sono ancora in corso e non è possibile sapere se e quando i trattamenti con le mesenchimali saranno effettivamente resi disponibili.

Conservare le cellule staminali in Italia

Come anticipato, è possibile conservare le cellule staminali presenti nel cordone ombelicale rivolgendosi all’ospedale scelto per partorire o ad una banca estera. La raccolta del sangue cordonale viene eseguita subito dopo la nascita del bambino: il cordone ombelicale viene camplato e il sangue viene raccolto in una sacca apposita per poi essere inviato ad un laboratorio. Qui viene viene analizzato e quindi inviato alla banca per la crioconservazione.

Le cellule staminali da cordone ombelicale vengono conservate in una delle banche pubbliche e, quando necessario, destinate a un paziente che risulti compatibile.

Non è consentito, come detto, conservare le cellule staminali cordonali per il proprio figlio o per la propria famiglia in assenza di malattie diagnosticate prima della nascita o subito dopo il parto.

Per conservare il sangue del cordone ombelicale per futuri utilizzi personali ci si deve rivolgere a una banca estera: le disposizioni che regolano l’esportazione del sangue cordonale sono contenute nell’ordinanza del 1 marzo 2010 e nel testo dell’Accordo Stato-Regioni del 29 aprile 2010.

Se si sceglie la conservazione privata il cordone ombelicale dopo il camplaggio viene riposto in un contenitore sterile ed inviato alla banca estera, e qui viene conservato a disposizione della famiglia del bambino.

Tale accordo prevede la possibilità di richiedere la raccolta ed esportazione del sangue cordonale subito dopo il parto, previa richiesta alla direzione dell’ospedale.

Articolo sponsorizzato daSwiss Stem Cell Biotech

Swiss Stem Cells Biotech è stata la prima struttura svizzera ad offrire un servizio privato per la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale. È l’unica banca privata svizzera certificata FACT-NetCord.

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