La scoperta di una gravidanza pone i futuri genitori di fronte a una serie di curiosità legate a come sarà il loro futuro bambino. Se sarà un maschio o una femmina, quanto sarà grande, di che colore avrà gli occhi e molto altro ancora. Per rispondere a questi dubbi ci sono specifici calcolatori per la gravidanza da utilizzare inserendo i dati richiesti. Tra questi calcolatori c’è anche quello legato alla scoperta del gruppo sanguigno del figlio.

Ogni essere umano, infatti, è contraddistinto da un gruppo sanguigno, ovvero una caratteristica ereditata geneticamente da entrambi i genitori e che rappresenta un’informazione importante già a partire dal momento del concepimento. Per questo motivo è possibile effettuare il calcolo del gruppo sanguigno partendo dalla combinazione di quello materno e di quello paterno.

Calcolo del gruppo sanguigno del figlio: a cosa serve?

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L’attenzione verso il calcolo del gruppo sanguigno deriva dalla possibilità (non remota) che il gruppo sanguigno del bambino risulti incompatibile con quello della madre. Sin dal momento del concepimento, infatti, ogni embrione riceve geneticamente, tra le altre cose, le molecole (antigeni) che si trovano sulla superficie dei globuli rossi. Esistono centinaia di antigeni che sono stati classificati in diverso modo per consentirne una migliore valutazione; uno dei sistemi più diffusi è quello ABO e sistema Rhesus (Rh).

Il Sistema ABO è quello che prevede la classificazione attraverso quattro gruppi sanguigni (A, B, AB e O) in base alla presenza o all’assenza degli antigeni A e B. Inoltre ciascuno di questi gruppi sanguigni viene a sua volta classificato in positivo o negativo in base alla presenza o all’assenza del cosiddetto fattore Rh, ovvero un particolare antigene che si trova sulla membrana dei globuli rossi.

L’aspetto cruciale è legato alla possibilità che gruppi sanguigni diversi risultino tra loro incompatibili. La possibilità può avvenire per una trasfusione o durante la gravidanza. In quest’ultimo caso, sebbene il circuito del sangue del feto e quello della madre sono separati, può avvenire che il sangue del bambino incontri quello della madre a seguito di una perdita ematica, di un trauma addominale, di un’amniocentesi o di una manovra ostetrica.

In questi casi c’è la possibilità che gli anticorpi del sistema immunitario materno considerino estranei (e quindi pericolosi) i globuli rossi del feto e li attacchino. È il caso dell’emolisi, ovvero il processo che provoca la rottura dei globuli rossi del feto causando la malattia emolitica del neonato. Questa è una patologia, rara nelle prime gravidanze, che può provocare anemia, ittero e idrope fetale.

Come calcolare il gruppo sanguigno del neonato

Il calcolo del gruppo sanguigno è quindi uno strumento utile per ottenere un’informazione molto importante per la gestione della gravidanza. Per ridurre i rischi legati all’incompatibilità del gruppo sanguigno, infatti, la donna viene sottoposta a una profilassi specifica.

Il calcolo del gruppo sanguigno si basa sulle probabilità delle combinazioni che si possono ottenere dall’incrocio tra il gruppo sanguigno del padre e quello della madre. Il feto, infatti, può ricevere (dipende se il gene dei genitori è dominante o recessivo), l’antigene A o l’antigene B, entrambi o nessuno. Solo nel caso in cui sia la madre che il padre hanno il gruppo sanguigno O si ha la certezza che anche il bambino avrà lo stesso gruppo sanguigno: in caso contrario il gruppo sanguigno sarà quello derivante da una delle combinazioni possibili.

Oltre al calcolo del gruppo sanguigno del feto a partire dalla decima settimana di gravidanza è possibile eseguire alcuni esami di screening (come il Nipt test, il test del DNA fetale), che consente di individuare tracce di DNA nel sangue materno e determinare il fattore Rh e il gruppo sanguigno del feto.

Grazie a questo semplice tool è possibile effettuare il calcolo del gruppo sanguigno del feto inserendo il gruppo (A, B, AB o O) e il fattore Rh (+ o -) di entrambi i genitori.