Quante volte parlando della menopausa vi si fa riferimento come fosse una malattia, un disturbo o la data di scadenza oltre la quale le donne non possono più avere una gravidanza? Se è vero che la menopausa rappresenta, come spiegato dal Manuale MSD, la fine definitiva delle mestruazioni a causa della perdita della funzione follicolare e ovarica, ed è quindi legata alla dimensione riproduttiva dell’organismo femminile, è altrettanto vero che troppo spesso essa viene raccontata (più che vissuta) come qualcosa di negativo e critico. Quasi a voler declinare l’esperienza femminile solamente nella capacità di riprodursi e poco più; ecco quindi che la menopausa porrebbe la parola fine a questa utilità.

E l’ironia popolare e i modi di dire sono molto eloquenti in questo, ma la realtà è distante da questa narrazione. Tanto che, per fare qualche esempio, in questo studio comparativo si riferisce come per molte donne l’esperienza della transizione alla menopausa è relativamente insignificante. Nonostante questo, prosegue lo stesso studio, le convinzioni stereotipate (e anche le convinzioni dei medici) rimangono pervasive.

Si è soliti pensare che l’arrivo della menopausa sia per le donne un problema a causa delle difficoltà somatiche e psicologiche che si vivrebbero in questa fase. Il condizionale è d’obbligo se si considera, come puntualizzato dall’approfondimento del National Institute on Aging, che ci sono donne che non hanno alcun problema con i sintomi della menopausa e, anzi, possono sentirsi sollevate quando non devono più preoccuparsi dei periodi mestruali, delle mestruazioni e della gravidanza.

La menopausa e il periodo che conduce a questa nuova fase della vita è, quindi, una realtà che interessa ogni donna in maniera diversa e unica. Solo se si considerano le donne solamente per il loro apparato genitale si comprende come la menopausa possa rappresentare un dramma. Oltre a questo il pregiudizio, la vergogna, lo stigma e l’imbarazzo nel parlare di menopausa è legato anche, evidenzia l’International Federation of Gynecology and Obstetrics (FIGO), all’invecchiamento. Un approccio di questo tipo è strettamente legato al precedente e il messaggio che emerge è quello che una donna in menopausa è vecchia, quindi non più in grado di riprodursi, quindi inutile.

Andiamo oltre, affrontando la questione dal punto di vista medico.

Cos’è la menopausa: cause e fattori

La menopausa fa riferimento all’assenza per 12 mesi consecutivi dei cicli mestruali. È un fenomeno che può verificarsi per questioni fisiologiche ma anche come conseguenza di procedure chirurgiche (come la rimozione delle ovaie) o mediche (radioterapia, chemioterapia, ma anche condizioni patologiche infettive, tumorali, genetiche, immunitarie ed endocrine).

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) spiega come la menopausa sia dovuta alla cessazione della produzione di ormoni da parte delle ovaie. Con il passare del tempo, infatti, le ovaie hanno una minor risposta all’ormone follicolo-stimolante (ormone FSH) e all’ormone luteinizzante (ormone LH) andando inizialmente a determinare una fase follicolare più corta con cicli mestruali irregolari e più brevi, una riduzione delle ovulazioni, un calo dei livelli di estrogeni circolanti nel sangue e una diminuzione della produzione di progesterone. Parallelamente cambia il pH vaginale, che diventa più alcalino.

Tra i fattori che possono favorire l’insorgenza della menopausa c’è il fumo di sigaretta, che anticipa di circa due anni il suo arrivo, e l’insufficienza ovarica primaria.

A che età si va in menopausa?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indica come la menopausa si verifichi solitamente tra i 45 e i 55 anni, mentre se si manifesta prima dei quarant’anni si parla di menopausa precoce.

Il periodo precedente l’arrivo della menopausa fisiologica viene definito perimenopausa, in quanto il passaggio alla menopausa è generalmente graduale e può durare anni e in questo periodo si possono sperimentare condizioni che influenzano il benessere fisico, mentale, emotivo e sociale.

I 9 sintomi comuni della menopausa

La Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS) distingue i disturbi correlati all’insorgenza della menopausa in precoci, quando si verificano fin dai primi momenti, e tardivi, quando compaiono successivamente.

1. Vampate di calore

È uno dei primi sintomi comuni della menopausa e si manifesta come un’improvvisa sensazione di calore a viso, al collo e al torace con arrossamento della pelle, palpitazioni, sudorazione e acute sensazioni di disagio fisico.

2. Insonnia e risvegli notturni

In associazione alle vampate di calore si verifica spesso un aumento della sudorazione che si verifica soprattutto nelle ore notturne, e che può essere alla base di risvegli e di difficoltà a mantenere un sonno prolungato.

3. Fastidi genitali

Con la menopausa si possono sperimentare prurito, secchezza vaginale e fastidi che possono anche condizionare l’attività sessuale.

4. Infezioni ricorrenti

Il cambiamento del pH vaginale che diventa più alcalino provoca un maggior rischio di sviluppare infiammazioni vaginali e infezioni.

5. Incontinenza urinaria

Alcune donne possono sperimentare un improvviso bisogno di urinare e un ridotto controllo della vescica con conseguente incontinenza urinaria.

6. Cambiamenti psicologici

Con i cambiamenti della menopausa si possono sperimentare modificazioni del tono dell’umore con conseguente difficoltà di concentrazione, irritabilità, ansia e depressione. I cambiamenti psicologici, in alcuni casi anche unitamente a quelli fisici, possono essere alla base anche di disturbi della sfera sessuale dovuti alla diminuzione del desiderio, dell’eccitamento e del piacere e di una maggiore secchezza vaginale che può rendere dolorosi i rapporti.

7. Cambiamenti fisici

La menopausa è associata anche a mal di schiena, dolori muscolari, sovrappeso, pelle secca e una maggiore sensazione di stanchezza.

8. Osteoporosi

I cambiamenti ormonali e in modo particolare la carenza di estrogeni può causare la diminuzione della massa ossea con maggior rischio di fratture e osteoporosi.

9. Malattie cardiovascolari

Con la diminuzione dei livelli di estrogeno aumenta anche il rischio di malattie cardiovascolari.

Gli esami per diagnosticarla

L’assenza continuativa per 12 mesi dei cicli mestruali è il segno dell’arrivo della menopausa, motivo per cui solitamente non è necessario alcun esame per confermare la presenza di questa condizione.

Laddove necessario (come per la menopausa precoce) si procede con degli esami del sangue per valutare il livello degli ormoni FSH e LH. Parallelamente durante la menopausa il medico può suggerire di effettuare una mammografia, un’ecografia pelvica e una mineralometria ossea computerizzata per individuare precocemente un eventuale carcinoma della mammella, per visualizzare l’apparato genitale e per identificare le persone maggiormente a rischio di frattura.

Come affrontare i disturbi

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Fonte: iStock

Partiamo dal ricordare che la menopausa non essendo una malattia non necessita di cure. È una fase associata a diversi disturbi, ed è su di essi che ci si concentra con l’obiettivo di alleviarli in modo da migliorare la qualità della vita. In alcuni casi può essere prevista una terapia ormonale (che può avvenire mediante l’assunzione di pillole o l’applicazione di gel o cerotti) sostitutiva che, come per tutte le terapie farmacologiche, è associata a diversi rischi, tra cui l’aumento delle probabilità di ictus, trombosi venosa e cancro al seno.

Molto utili si rivelano i cambiamenti nello stile di vita: attività fisica quotidiana, riduzione caffeina e alcolici, smettere di fumare e l’adozione di un’alimentazione ricca di frutta, verdura e cereali e povera di grassi saturi, oli e zuccheri. Per le vampate di calore può essere utile vestirsi a strati, mentre per i fastidi vaginali valutare il ricorso a creme, ovuli e gel topici.

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