Nel corso di una gravidanza, fisiologica o meno, alla donna vengono prescritte alcune ecografie, fondamentali per monitorare il corretto sviluppo del feto e la salute della futura mamma.

L’ecografia, che viene effettuata dal ginecologo, consente di controllare, almeno una volta a trimestre, la misura del feto e la sua posizione, le condizioni di utero e placenta, e, in generale, della crescita del feto all’interno del ventre materno.

Data l’importanza di tale esame il Sistema sanitario nazionale prevede, per una gravidanza fisiologica (priva cioè di complicazioni o patologie particolari) lo svolgimento di due ecografie gratuite (e non più tre come in passato). Solitamente nel corso dei nove mesi di gravidanza una donna effettua tuttavia un numero maggiore di ecografie (quelle aggiuntive sono a pagamento).

Le ecografie gratuite in gravidanza

Come anticipato, per il Sistema sanitario le ecografie di monitoraggio indispensabili in una gravidanza priva di particolari complicazioni oggi sono due: la prima ecografia viene effettuata all’inizio della gestazione, tra l’ottava e la dodicesima settimana.

Un’ecografia svolta in un periodo troppo precoce può impedire l’individuazione dell’embrione all’interno della camera gestazionale, per questo motivo i medici raccomandano di effettuare la prima visita dopo le 7-8 settimane dall’ultima mestruazione.

La seconda ecografia si svolge tra la 19^ e la 21^ settimana di gravidanza, mentre la terza (a cui si sottopone la maggior parte delle donne, seppur privatamente) si effettua tra la 30^ e la 34^ settimana.

Per poter accedere alle ecografie offerte dal Sistema sanitario nazionale bisogna prenotarsi con sufficiente anticipo, per questo è consigliato programmare in tempi utili le diverse visite ecografiche. Le ecografie svolte privatamente hanno un costo che si aggira sui 100 euro, mentre l’ecografia morfologica costa dai 100 ai 200 euro circa.

Da ricordare anche che i consultori familiari offrono assistenza gratuita di accompagnamento alla nascita.

La prima ecografia in gravidanza

ecografie in gravidanza

Il primo controllo ecografico, o ecografia ostetrica, andrebbe fatto intorno alla 12^ settimana. Viene effettuata per via transvaginale, cioè inserendo una sonda nella cervice uterina. Spiega l’AOGOI:

Nel corso del primo trimestre, ovvero nel periodo di età gestazionale fino a 13 settimane e 6 giorni, l’esecuzione dell’esame ecografico è finalizzato alla visualizzazione dell’impianto della camera ovulare (o sacco gestazionale) in sede uterina e dell’eventuale presenza di più di una camera ovulare, della presenza dell’embrione/feto, del loro numero e dell’attività cardiaca e, inoltre, alla datazione della gravidanza. L’esame può essere effettuato per via transaddominale con sonde di almeno 3,5 MHz o per via transvaginale con sonde di almeno 5 MHz; poiché la via transvaginale consente di utilizzare sonde a più alta frequenza e, quindi, con una miglior risoluzione, essa è comunque da preferirsi alla via transaddominale qualora quest’ultima non sia dirimente.

A quest’epoca gestazionale il ginecologo è in grado quindi di datare la gravidanza con maggiore precisione, può confermare la vitalità embrionale ed effettuare eventualmente un primo screening delle anomalie cromosomiche, la cosiddetta translucenza nucale, che misura lo spessore della pelle sulla nuca del feto.

In seguito all’esito della translucenza, che esprime un calcolo delle probabilità che il feto presenti anomalie cromosomiche (ma non può stabilirlo con certezza) il medico può consigliare lo svolgimento di un’amniocentesi o di una villocentesi per indagare in modo più approfondito l’esito della translucenza nucale.

Nel corso della prima ecografia è possibile anche valutare gli organi fetali, escludere la presenza della spina bifida e di altre malformazioni a carico dello sviluppo del tubo neurale.

La seconda ecografia, o “morfologica”

La seconda delle ecografie prescritte in gravidanza è la cosiddetta ecografia morfologica, e viene effettuata intorno alla 20^ settimana.

È uno degli appuntamenti più importanti nel corso di una gravidanza, poiché permette di eseguire un’analisi approfondita degli organi interni del feto e di individuare alcune delle principali malformazioni o patologie che possono interessare il feto. Con l’ecografia morfologica è inoltre possibile individuare il sesso del nascituro.

La terza ecografia in gravidanza, o “di accrescimento”

L’ultima delle ecografie di routine che si effettuano in gravidanza si tiene dopo la trentesima settimana, a metà del terzo trimestre. Si tratta di un controllo utile per misurare la crescita del feto, e per questo è chiamata ecografia di accrescimento.

Questo esame serve anche a valutare le condizioni della placenta e la quantità di liquido amniotico per escludere sofferenze fetali. Infine, l’ecografia del terzo trimestre serve per controllare la posizione del nascituro all’interno dell’utero: a quest’epoca gestazionale può essersi già posizionato a testa in giù, oppure può trovarsi ancora in posizione podalica.

In questo secondo caso il medico può programmare alcune manovre per aiutare il feto a trovare la posizione corretta, oppure predisporre un parto cesareo.

Le ecografie di secondo livello

Come anticipato, la maggior parte delle donne esegue un numero maggiore di ecografie durante la gravidanza, per tenere monitorato costantemente l’andamento della gestazione.

In alcuni casi le ecografie supplementari, o ecografie di secondo livello, servono a controllare lo sviluppo della gravidanza nel caso in cui siano presenti rischi o patologie materne o fetali, che possono essere individuate tramite gli esami di screening e diagnosi prenatale.

Le ecografie di secondo livello sono indicate per confermare o smentire la presenza di anomalie emerse da controlli precedenti, e vengono eseguite da personale altamente specializzato e con strumentazioni molto precise.

Come prepararsi all’ecografia in gravidanza

Per sottoporsi a un’ecografia, che sia transvaginale o transaddominale, non è necessaria una preparazione particolare. Per la prima ecografia ostetrica, quella transvaginale, si consiglia di non avere la vescica piena per l’ecografia, mentre per l’ecografia addominale si consiglia di solito di presentarsi con la vescica piena, ma dipende dalla struttura e dal tipo di esame.

In ogni caso sarà lo stesso medico che prescrive l’esame a fornire tutte le indicazioni opportune.

Non serve poi essere a digiuno, ma di solito si consiglia di non applicare creme sulla pancia prima dell’ecografia, poiché potrebbero rendere più difficoltosa la lettura dell’immagine.

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