Capita. Non è piacevole, ma capita. Tuo figlio ti ama, ma con l’altro genitore (mamma o papà che sia) ha un legame speciale. È del tutto evidente: ti cerca, ti sorride, ti segue. Ma non sei il suo preferito. Non sei tu la prima persona che cerca per un abbraccio, per giocare, per consolarsi.

Allora guardi il lato positivo: sei felice che mostri un particolare attaccamento per la mamma (o il papà). Cresce e con lui cresce la capacità di relazionarsi con il mondo circostante. E quel mondo non può, ragionevolmente, ruotare solo intorno a te. Però non manchi, ugualmente, di provare un pizzico di gelosia: vorresti che il suo amore fosse infinito e incondizionato per entrambi, forse ti chiedi se hai sbagliato qualcosa, se crescendo cambierà.

E la risposta è sì, con ogni probabilità. Ma se anche così non fosse, niente paura. Ci sono 5 cose che puoi fare per vivere serenamente il rapporto con tuo figlio, anche se dovesse “preferire” qualcun altro a te.

Anonimo

chiede:

È quanto spiega l’articolo di Claire Lavelle apparso sul magazine inglese Netdoctor. “Ero la luce degli occhi di mia figlia, per i suoi primi 12 mesi di vita. Faceva dei gran sorrisoni a suo padre, certamente, ma era più tranquilla, meno capricciosa e in generale più felice quando ero a portata di sguardo. Poi, appena dopo il suo primo compleanno, è cambiato tutto”.

Claire racconta quello che accade in molte famiglie, e che è del tutto normale:

Improvvisamente quando piangeva chiamava solo il papà, voleva giocare solo con lui. Era dal papà che correva per un abbraccio quando tornavamo a prenderla dai nonni. Io ho provato a reagire in modo maturo. C’è qualcosa di speciale nel rapporto tra padre e figlia ed ero abbastanza sicura di non sentirmi (del tutto) esclusa. Ma infrangeva l’opinione comune secondo cui è generalmente chi accudisce di più il bambino ad essere il genitore preferito, soprattutto tra i bambini al di sotto dei tre anni. Insomma, cosa stava succedendo?

La psicologa a cui si è rivolta, ha spiegato Claire, ha sottolineato il fatto che “a volte è il genitore che è meno presente ad attirare su di sé più amore e attenzione, perché non è a disposizione tanto quanto l’altro. Ha meno incombenze quotidiane, è meno severo e riesce a passare più tempo giocando, semplicemente per il modo in cui i ruoli sono divisi”.

Nonostante le rassicurazioni, continua, essere “secondi” è comunque dura. Ecco allora i consigli di Claire per affrontare la situazione, seguendo le indicazioni della psicologa:

1. Fate lavoro di squadra

famiglia con neonato

Cercate di gestire questa cosa come coppia, piuttosto che come “genitore meno preferito“, suggerisce la psicologa: “Non si tratta di portare tuo figlio ad amarti di più ma di cambiare le dinamiche familiari in modo che entrambi abbiate tempo per fare cose divertenti ed entrambi giochiate un ruolo quando si tratta di educazione e disciplina. Come genitore preferito potrai sentire di respingere l’attaccamento di tuo figlio, ma l’obiettivo è di incoraggiare la vicinanza famigliare, piuttosto che trasferire lo status di genitore preferito da un genitore all’altro. Supporta quello che dice il non-preferito, e fatti un po’ da parte per quanto riguarda le attività ludiche, in modo da lasciare spazio all’altro genitore”.

2. Non sfruttare la tua posizione privilegiata

Prova ad evitare di dire cose tipo ‘so di essere il tuo preferito’, perché etichetta quello che accade nella testa del bambino ed esaspera quando in realtà il suo comportamento è così comune da essere classificato come normale”, suggerisce la psicologa interpellata da Claire.

3. Non esagerare nel volergli piacere

Non lasciare che la condizione di genitore-non-preferito ti metta in testa di non essere un buon genitore o che tuo figlio non ti voglia bene”, è il consiglio della psicologa.

Per le mamme può essere d’aiuto sapere che quando un bambino preferisce l’altro genitore spesso è perché hanno già un attaccamento molto forte con loro, il che permette di mostrare attaccamento anche per un’altra persona senza che ciò comprometta la vostra relazione. Lascia a tuo figlio lo spazio che gli serve per esprimere il proprio amore per qualcun altro senza diventare possessiva.

4. Sappi che non durerà

Dai cinque anni in poi tutto cambia di nuovo: a questa età i bambini iniziano a trovare più interessi in comune con l’altro genitore, dal momento che i loro gruppetti di amici iniziano a influenzarli. Ad esempio, i maschi che sono stati sempre molto ‘mammoni’ improvvisamente iniziano ad avvicinarsi di più ai loro papà, poiché iniziano ad apprezzare le figure maschili”.

5. Prova a non prenderla sul personale

“Non si può dire che non sia dura – spiega Claire – e mi vergogno ad ammettere che ci sono stati momenti in cui la parte migliore di me si è un po’ nascosta. Ma ci sono dei segnali che mi dicono che potrei ancora valere qualcosa. Solo ieri l’ho trovata che aspettava davanti alla porta con giubbino e gli stivaletti di gomma, pronta a portare fuori il cane con me anziché rimanere a raccogliere le foglie in giardino con il papà. “È difficile non prenderla sul personale, ma sii certa che ogni cosa si risolve, assicura la psicologa.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Rating: 5.0/5. Su un totale di 1 voto.
Attendere prego...

Categorie

  • Storie