Per i primi tre anni, fino almeno all’inizio della scuola dell’infanzia, i genitori che lavorano hanno il problema (perché di questo si tratta) di trovare il modo migliore dove collocare il proprio bambino. Il congedo di maternità (e ancor più quello di paternità) sono un’opzione non sempre risolutiva e comunque limitata nel tempo.

Le alternative percorribili sono quelle di rivolgersi a nonni e zii o di ricorrere agli asili nido. In realtà, complici anche differenti (e gravose) questioni sociali i nonni o sono impegnati con il proprio lavoro (così come gli zii che, inoltre, possono essere occupati a studiare) o non sono disponibili (distanza, problemi di salute, scelta volontaria) e gli asili nido o non hanno posti o, per quel che riguarda i privati, hanno costi non sostenibili per le famiglie che già faticano di loro ad arrivare a fine mese.

Ecco quindi che altre forme di supporto sono considerate benvenute e possibilità da valutare. Quella della Tagesmutter è proprio una di queste.

Cosa significa tagesmutter?

Dal tedesco bambinaia, il termine tagesmuttter sta a indicare, come riportato dal Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza del Dipartimento per le politiche della famiglia, il servizio nido familiare che di norma si realizza presso il domicilio dell’operatore educativo. Si tratta sostanzialmente di una figura qualificata che fa del proprio domicilio (o di altro locale adeguato a offrire questo servizio) il luogo nel quale accogliere un numero limitato di bambini con una maggiore flessibilità rispetto alle strutture tradizionali.

Quello della tagesmutter è un tipo di assistenza nota da molto tempo nel Nord Europa e che nel nostro Paese hanno iniziato a diffondersi recentemente tanto che la prima normativa ufficiale che lo regolamenta è la Legge provinciale 4/2002 della Provincia Autonoma di Trento. Qui, all’articolo 4, si legge che il servizio tagesmutter

consente alle famiglie di affidare in modo stabile e continuativo i propri figli a personale educativo (Tagesmutter) appositamente formato che professionalmente, in collegamento con organismi della cooperazione sociale o di utilità sociale non lucrativi, fornisce educazione e cura a uno o più bambini di altri presso il proprio domicilio o altro ambiente adeguato ad offrire cure familiari

Le funzioni di una tagesmutter

Come anticipato, il servizio tagesmutter è più flessibile rispetto alle altre forme regolamentate di asilo nido, in quanto non prevede orari predeterminati. Sono i singoli genitori, d’accordo con il/la professionista che eroga il servizio, a concordare gli orari in base alle esigenze. E il costo, di conseguenza, sarà proporzionato alle ore di utilizzo del servizio.

I vantaggi e i benefici

Benefici-tagesmutter
Fonte: iStock

Gli aspetti legati all’orario e al costo del servizio sono tra i principali (ma non unici) vantaggi. La flessibilità oraria consente di rispondere più e meglio alle esigenze dei singoli lavoratori che tra turni e tempi per raggiungere il luogo di lavoro possono così concordare una soluzione soddisfacente per tutti, sia per i genitori che per il bambino stesso.

Inoltre, non dovendo pagare una retta fissa ma solamente in base alle ore realmente usufruite, si può modificare l’accesso al servizio e ricorrervi anche solo per alcune ore al giorno, in base sempre alle proprie esigenze e possibilità.

Senza sottovalutare come il servizio tagesmutter offra l’assistenza di un operatore educativo qualificato. Questi, a differenza di nonni o zii (con tutta la buona volontà e la gratitudine che si deve loro), erogano un servizio professionale a livello di stimolazione sensoriale e sociale del bambino. Il tutto in un contesto familiare anche a livello numerico: questo servizio non può, infatti, accogliere contemporaneamente più di 5 bambini (compresi l’eventuale figlio dell’operatore tagesmutter) durante l’orario di apertura del servizio.

La dimensione familiare (anche a livello di spazi) consente di stemperare il passaggio dall’ambiente familiare a quello “scolastico” del bambino che potrà contare su un’assistenza e una forma di educazione coerente con quella che riceve dai propri genitori.

Come diventare tagesmutter?

Per offrire il servizio tagesmutter non è sufficiente avere tempo e buona volontà, ma ci sono specifici requisiti che disciplinano l’erogazione di questa prestazione professionale. Innanzitutto, come anticipato, quello legato al numero dei bambini: non più di cinque (figlio dell’educatore compreso) e non più di tre contemporaneamente se i bambini hanno meno di nove mesi.

L’eccezione a queste norme può essere prevista solo nel caso in cui il progetto del servizio tagesmutter venga erogato e concordato con il Comune, che prevede figure tali da rispettare il rapporto operatore/bambino fino a un massimo di dieci bambini.

Per quel che riguarda l’ubicazione questa può essere anche il domicilio dell’operatore, a condizione che sia adeguato a offrire cure familiari, sia dedicato esclusivamente a questo servizio e sia luminoso e arioso (quindi non seminterrato) e possieda la dichiarazione di abitabilità e i requisiti previsti dalla legge (Testo unico delle leggi sanitarie). L’abitazione deve avere un giardino di pertinenza (o nelle vicinanze), essere lontana da fonti di inquinamento e facilmente accessibile agli utenti. Tra i requisiti dell’abitazione è necessaria la presenza dei servizi igienici, della cucina-soggiorno e di due stanze, di cui una adibita a uso esclusivo dei bambini durante l’orario del servizio.

Lo spazio a disposizione per ogni bambino non deve essere inferiore ai 9 metri quadri e tanto l’arredo quanto i giochi e il materiale didattico devono avere caratteristiche tali da proteggere e promuovere la salute del bambino. L’orario e il calendario di accesso al servizio sono concordati tra l’operatore e le famiglie ricordando come l’apertura del servizio va da un minimo di 2 ore a un massimo di 11 giornaliere.

Chi vuole offrire il servizio tagesmutter deve aver compiuto i 21 anni di età ed essere in possesso di un diploma di scuola media inferiore e un corso di formazione per il conseguimento della qualifica di operatore educativo di nido-familiare che sia almeno di 800 ore di cui almeno la metà teoriche.

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