Il fenomeno delle perdite vaginali, più correttamente da definire come secrezioni vaginali, è legato al fisiologico funzionamento dell’apparato genitale femminile. Come infatti precisato dalla Cleveland Clinic, le secrezioni vaginali, prevalentemente costituite da cellule e batteri, sono prodotte dall’utero, dalla cervice e dalla vagina, allo scopo di pulire e lubrificare il canale vaginale e di contrastare le infezioni.

Le perdite bianche sono quelle più comuni e il più delle volte sono associate proprio alla normale attività dell’organismo. In altri casi, invece, possono essere il segnale – specialmente se associate ad altri sintomi o a cambiamenti improvvisi – di un’infiammazione o di un’infezione.

Come fare, quindi, a distinguere e riconoscere le perdite bianche anche in relazione al contesto nel quale si verificano?

Come possono presentarsi le perdite vaginali bianche?

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Fonte: iStock

Lo secrezione vaginale, le cosiddette perdite di colore bianco, risulta normale quando non ha odore, è trasparente o bianco, è denso e appiccicoso e al tatto risulta umido e scivoloso.

Queste le indicazioni del National Health Service (NHS) britannico, che precisa come questo tipo di perdite possa verificarsi a qualsiasi età e possono risultare più abbondanti durante i rapporti sessuali, nel periodo della gravidanza o se si usano anticoncezionali ormonali che, essendo a base di estrogeni, aumentano i livelli di questi ormoni che stimolano la cervice a produrre una maggiore quantità di secrezioni e una parte di questa, come riportato dal Manuale MSD, può fuoriuscire dalla vagina.

Va anche considerato come ci sono momenti e condizioni in cui i livelli di estrogeno sono fisiologicamente più alti e pertanto ci possono essere maggiori quantità di perdite vaginali bianche. Ciò può avvenire durante il ciclo mestruale nei giorni che precedono il rilascio dell’ovulo, nei mesi precedenti il menarca (la comparsa del primo ciclo mestruale), durante la gravidanza, nelle donne che assumono farmaci estrogeni (anche quelli per la fertilità) e anche nelle neonate in quanto nelle prime settimane dopo la nascita hanno ancora una quantità di estrogeni assorbite dall’organismo materno prima del parto.

Proprio perché generalmente legate all’attività del ciclo mestruale e ai livelli di estrogeno, le perdite bianche tendono a ridursi in quantità dopo la menopausa, proprio per effetto della diminuzione dei livelli di estrogeno.

Sono invece considerate anomale le secrezioni di colore bianco quando si rivelano più abbondanti e dense del solito, responsabili di prurito, bruciore, indolenzimento o eruzioni cutanee, maleodoranti e dall’aspetto grumoso e purulento.

Perdite bianche prima del ciclo

Prima dell’arrivo del flusso mestruale è normale avere delle perdite bianche, proprio perché durante la fase ovulatoria e quella luteale del ciclo mestruale i livelli di estrogeno aumentano per favorire l’ovulazione.

In questa fase, le perdite bianche risultano più trasparenti e gelatinose, tanto che dai loro cambiamenti è possibile intuire l’avvicinarsi dell’ovulazione e, per le coppie che stanno cercando una gravidanza, avere rapporti sessuali mirati all’ottenimento del concepimento.

Nel periodo fertile le anomalie legate alle perdite bianche possono dipende da tre diverse tipologie di infezioni vaginali: vaginosi batterica, candidosi e vaginite da Trichomonas.

Perdite bianche dopo il ciclo

Anche dopo l’ovulazione, i livelli di estrogeno rimangono alti in quanto il progesterone prodotto dal corpo luteo ha lo scopo di preparare l’utero all’eventuale impianto dell’embrione, provocare l’ispessimento dell’endometrio e l’addensamento del muco cervicale, aumentando quindi la possibilità che ci possa essere una maggiore quantità di secrezioni vaginali di colore bianco.

Ci sono anche cause non infettive che possono essere responsabili di perdite bianche. Qualsiasi condizione che modifica il normale equilibrio batterico dell’ambiente vaginale, infatti, può aumentare la quantità di secrezioni. Ciò può avvenire per un’irritazione dovuta all’utilizzo di prodotti, oggetti o sostanze responsabili di una reazione allergica (come detergenti e saponi, lubrificanti sessuali o i materiali con cui sono realizzati i preservativi o gli articoli per la stimolazione sessuale).

Perdite bianche in gravidanza

Anche il periodo della gravidanza è legato a un aumento della quantità delle perdite bianche. Le perdite in gravidanza sono un fenomeno solitamente preoccupante, ma che per le secrezioni biancastre non rappresenta un motivo d’allarme.

La leucorrea gravidica (la produzione di secrezioni vaginali di colore bianco), infatti, è l’effetto dell’attività ormonale che ha lo scopo di rimuovere le impurità e mantenere umidi i tessuti vaginali. Essa compare dopo pochi mesi e generalmente permane per tutta la durata della gravidanza per poi, a ridosso del parto, diminuire di densità e aumentare di quantità.

Cosa fare in caso di perdite vaginali bianche

La presenza di perdite bianche è, come abbiamo visto, normale e accompagna quasi tutte le fasi della vita di una donna. Esse, infatti, sono legate al normale funzionamento dell’organismo e non è necessario intervenire per ridurle o eliminarle.

È invece importante rivolgersi a un medico nel caso in cui ci siano improvvisi cambiamenti nelle secrezioni vaginali, specialmente per quel che riguarda il colore, l’odore e la presenza di altri sintomi come dolore, prurito o bruciore vaginale.

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