Esistono varie possibilità di accesso per il ricovero ospedaliero, erogato dal Servizio Sanitario Nazionale a tutti i cittadini, gratuitamente e senza limiti di tempo. Vediamo quali sono e come funzionano.

Il ricovero d’urgenza in ospedale

Viene disposto dal medico di guardia del Pronto Soccorso dove il paziente è stato trasportato o si è recato a seguito di un incidente o di un malore improvviso, sulla base delle condizioni cliniche del paziente. Dopo aver visitato il paziente ed aver effettuato le prime cure, il medico di turno dispone il ricovero immediato del paziente in tutti i casi in cui ravvisa una urgenza clinica e lo avvia al reparto di competenza. La responsabilità in ordine alla valutazione dell’urgenza e della Divisione o Sezione di ricovero è del medico che visita il paziente in Pronto Soccorso.

In casi di difficoltà relative al ricovero d’urgenza per la non disponibilità immediata di posti letto nella struttura ospedaliera, viene attivata da parte del personale addetto la ricerca di posti letto presso altre strutture.

Pur non essendo prevista alcuna autorizzazione preventiva per il ricovero d’urgenza, l’ospedale deve comunque ottenere entro tre giorni dal ricovero la documentazione di accompagnamento riguardante il paziente. La documentazione, cioè una scheda sanitaria, può essere inviata direttamente dal medico di famiglia o dal pediatra oppure richiesta dall’ospedale stesso al medico curante.

Le prestazioni che non hanno carattere di urgenza eseguite impropriamente al Pronto Soccorso o in Accettazione possono essere soggette al pagamento del ticket.

Il ricovero ordinario in ospedale

Si tratta di un ricovero previsto per il trattamento di patologie di norma non urgenti, o per condizioni che richiedono particolari approfondimenti diagnostici, non eseguibili in regime ambulatoriale. Per il ricovero ordinario è necessaria la prescrizione del ricovero ospedaliero da parte del medico di famiglia, che prepara una relazione su una scheda predisposta da un medico in servizio di guardia medica, da uno specialista o da qualunque medico libero-professionista. La scheda deve specificare il motivo del ricovero e le notizie concernenti gli eventuali accertamenti diagnostici e di laboratorio già effettuati dal paziente.

L’accettazione dell’ospedale provvede ad interessare il reparto di competenza, il medico del reparto provvede al ricovero immediato oppure, in caso di non disponibilità immediata di posti letto, all’inserimento in una lista programmata di ricovero, lista gestita dal medico responsabile dell’unità funzionale, in base al tipo di patologia e all’entità del caso. Su analisi ed accertamenti diagnostici strettamente correlati al ricovero, il paziente non dovrà pagare alcun ticket.

Il ricovero programmato in ospedale

Il ricovero ordinario è generalmente programmato, specie per quanto riguarda gli interventi chirurgici. È deciso direttamente dal reparto che ha già avuto in carico il paziente per una precedente visita ambulatoriale o per un ricovero. Il ricovero, dunque, viene programmato nel tempo, con inserimento nell’apposito registro delle prenotazioni (lista di attesa), in tutti i casi in cui patologie e/o quadri clinici non richiedano interventi d’urgenza.

Tale programmazione avviene nel rispetto dei seguenti criteri:

  • l’ordine cronologico di presentazione della proposta (prenotazione), per patologie e quadri clinici della stessa natura;
  • la tipologia, la gravità e le caratteristiche dello stato della malattia.

Il ricovero in day hospital

Un altro tipo di ricovero programmato è il day hospital, alternativo al ricovero tradizionale, finalizzato all’effettuazione di prestazioni di carattere diagnostico-terapeutico e riabilitativo. Questo tipo di ricovero si può comporre di un certo numero di accessi, anche non continuativi, in cui il paziente soggiorna presso la struttura ospedaliera non oltre le 12 ore, nella fascia oraria mattutina e/o pomeridiana, ad esclusione della domenica.

Pur non comportando la necessità di una permanenza continuativa in ospedale, il ricovero in day hospital garantisce l’assistenza medica ed infermieristica con erogazione di prestazioni multi-professionali e pluri-specialistiche non eseguibili in ambulatorio.

Il ricovero nelle case di cura accreditate e nelle case di cura private

In tutte le regioni gli assistiti hanno diritto alla libera scelta del luogo di cura, per cui, anche per il ricovero in case di cura accreditate, basterà la richiesta del medico di famiglia come per i normali ricoveri in ospedale.

Per il ricovero in una clinica privata non accreditata, invece, il paziente dovrà anticipare le spese, per poi recuperarne solo una parte tramite rimborso della ASL. È comunque necessario, per ottenere tale rimborso, chiedere alla ASL di appartenenza la preventiva autorizzazione, presentando la proposta di ricovero redatta dal medico di famiglia. Anche il ricovero nelle case di cura accreditate è gratuito.

Le dimissioni dall’ospedale

La dimissione del paziente dall’ospedale è disposta dal primario del reparto, o, in sua vece, dall’aiuto. Il malato può chiedere di essere dimesso anche contro il parere del primario. In questo caso è necessario rilasciare una dichiarazione scritta che contenga anche il motivato parere contrario del primario. La dichiarazione sarà conservata agli atti dell’ospedale. Per i pazienti minorenni e per gli interdetti la decisione è rimessa ai familiari.

Quando, invece, il primario dispone la dimissione del paziente, quest’ultimo è costretto a lasciare l’ospedale, anche contro la sua volontà, salvo ripresentarsi appena uscito, al medico di guardia del Pronto Soccorso per una nuova accettazione di ricovero. Il malato può richiedere, se lo ritiene necessario, il ricovero in altro ospedale, rivolgendosi comunque al primario e poi al direttore sanitario.

Al malato, prima di lasciare l’ospedale, è consigliabile richiedere una lettera di dimissione che contenga gli esami eseguiti, la diagnosi, i risultati, le cure effettuate e quelle consigliate. È inoltre consigliabile richiedere copia della cartella clinica, che sarà ritirata in un secondo momento e farsi rilasciare i certificati necessari per un eventuale rapporto di lavoro.

Diritti dei degenti

Il paziente ricoverato in ospedale ha una serie di diritti che può far valere in qualsiasi momento. Ha, infatti, diritto di essere assistito e curato con premura ed attenzione, nel rispetto della dignità umana e delle proprie convinzioni filosofiche e religiose.

È tenuto a ricevere tutte le informazioni riguardanti il proprio stato di salute, relativamente alla diagnosi, alla terapia, all’intervento proposto ed alla prognosi. In particolare, salvo i casi di urgenza nei quali il ritardo possa comportare pericolo per la salute, il paziente ha diritto di ricevere le notizie sui rischi e vantaggi dei trattamenti sanitari, accertamenti e terapie devono essere illustrati al paziente che può esprimere o meno il suo consenso.

La mancanza del consenso fa diventare illeciti gli interventi medici. Ove il sanitario raggiunga il motivato convincimento dell’inopportunità di una informazione diretta, la stessa dovrà essere fornita, salvo espresso diniego del paziente, ai familiari o a coloro che esercitano potestà tutoria.

Il paziente ha, altresì diritto di essere informato sulla possibilità di indagini e trattamenti alternativi, anche se eseguibili in altre strutture. Ove il paziente non sia in grado di determinarsi autonomamente, le stesse informazioni dovranno essere fornite ai familiari o a coloro che esercitano potestà tutoria.

I referti medici, le cartelle cliniche e ogni altra documentazione sanitaria, inoltre, devono essere chiari, comprensibili e accessibili agli utenti ricoverati. Ogni paziente deve essere preventivamente informato se nella Divisione presso cui è ricoverato vengono condotte sperimentazioni di farmaci, di nuovi metodi di diagnosi o cura. Il ricoverato può rifiutarsi di partecipare a tali ricerche anche se non comportano alcun rischio.

Tra i diritti degli assistiti anche quello di conoscere l’identità e la qualifica professionale di chi effettua interventi o prestazioni e quello di presentare reclami circa i disservizi subiti. Il paziente ha diritto di ottenere che i dati relativi alla propria malattia ed ogni altra circostanza che lo riguardino, rimangano segreti.

Inoltre ha diritto di proporre reclami che debbono essere sollecitamente esaminati, ed essere tempestivamente informato sull’esito degli stessi.

La cartella clinica del paziente

La cartella clinica è l’insieme di documenti nei quali viene registrato dal personale di assistenza un complesso eterogeneo di informazioni, soprattutto sanitarie ma anche anagrafiche, sociali, ambientali, giuridiche, ecc., concernenti un determinato paziente ricoverato in ospedale, per poter rilevare, il più fedelmente possibile, ciò che lo riguarda in senso diagnostico-terapeutico durante l’ospedalizzazione.

La cartella clinica è a disposizione del paziente in qualsiasi momento. Contiene l’indicazione delle visite effettuate ed il loro esito, la diagnosi, le terapie prescritte e praticate, il decorso delle condizioni di salute, lo stato del degente al momento del ricovero e della dimissione ed il motivo del ricovero e della dimissione. Alla cartella clinica vanno allegati anche i risultati degli esami effettuati nel corso del ricovero (radiografie, prelievi etc.). L’utente ha diritto di richiedere copia di ogni cartella clinica dei suoi ricoveri o di certificati di degenza o di singoli referti.

La cartella clinica, della cui regolarità risponde il Responsabile del Reparto di degenza, deve essere redatta su fogli messi a disposizione o riconosciuti validi dall’amministrazione e le relative annotazioni debbono essere scritte, rispettando la sequenza cronologica, contestualmente agli eventi segnalati e deve essere conclusa con la diagnosi di dimissione, firmata dal Responsabile del Reparto di degenza e consegnata al paziente, od ad un suo delegato, secondo le modalità e con le garanzie indicate dalla normativa vigente in tema di segreto e di tutela dei dati personali.

L’operazione sarà possibile, però, solo dopo la dimissione dall’ospedale, inoltrando richiesta alla Direzione Sanitaria. I tempi per l’acquisizione della cartella variano da ospedale a ospedale e vanno dai 2 ai 30 giorni. Viene rilasciata in copia conforme all’originale, a firma del competente Direttore Sanitario, o figura da lui delegata, dovrà riportare in calce il numero dei fogli di cui è composta, non è soggetta a bollo e sarà consegnata al richiedente dietro corresponsione di una somma che varia da Azienda ad Azienda, ma di solito si limita al rimborso delle spese per le fotocopie, che il paziente, o chi per esso, salderà al momento del ritiro della stessa.

Le camere a pagamento

Gli ospedali dovrebbero riservare almeno il 5% dei loro posti letto per delle “camere a pagamento”, con letti singoli e dotate di particolari comfort alberghieri come televisore, bagno privato, telefono, e così via.

Il paziente che sceglierà il ricovero nella camera “a pagamento”, potrà anche scegliere a quale medico o equipe affidarsi, pagando di tasca propria le spese per il maggior comfort, l’onorario del medico o dell’equipe di propria scelta e il 10% della tariffa fissata dalla regione per ogni tipo di ricovero. Per affrontare i costi gli assistiti potranno appoggiarsi anche a mutue integrative e ad assicurazioni private.

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