Potrebbe essere dell’1% circa il rischio che l’infezione da Zika contratta nel primo trimestre di gravidanza provochi la microcefalia nel bambino. A diffondere il dato uno studio basato sui casi registrati nella Polinesia francese e pubblicato dalla rivista scientifica The Lancet.

Gli scienziati dell’Istituto Pasteur di Parigi hanno esaminato i dati dell’epidemia che si è riscontrata nella zona del Pacifico meridionale da ottobre 2013 ad aprile 2014, durante la quale si sono riscontrati otto casi di microcefalia.

Partendo da questo dato, dai test che hanno confermato l’infezione da Zika e dalle nascite totali, è stato sviluppato un modello matematico che ha fornito diversi scenari di tassi di infezione, di cui l’unico che si è mostrato in grado di giustificare i dati è risultato quello in cui il rischio era pari a 95 casi ogni 10.000 gravidanze, all’incirca una su cento.
Servono maggiori studi, soprattutto sul meccanismo di azione del virus – scrivono gli studiosi – ma alla luce dei risultati della ricerca, le raccomandazioni per le donne in gravidanza sembrano giustificate“.

Si tratta di un dato che se trovasse conferma, risulterebbe comunque più basso rispetto a quello ipotizzato da altri studi sull’epidemia in corso in Brasile, secondo cui invece il rischio si aggirerebbe intorno al 20%. Nel paese sudamericano, infatti, fino a questo momento sono stati comprovati oltre 700 casi di microcefalia che potrebbero essere associati all’infezione da Zika.

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  • Patologie in gravidanza