Gli organi maggiormente trapiantati in età pediatrica sono il rene e il fegato. La donazione degli organi e i trapianti sui bambini minori di 6 an...
Fare di una tragedia un miracolo: è quello che stanno facendo Keri Young e suo marito Royce Young. La bambina che la donna porta in grembo sta per nascere con un cervello non del tutto formato (anencefalia) che la porterà a morte certa alla nascita. Quando hanno ricevuto la drammatica notizia, Keri non ha esitato un attimo: ha chiesto al ginecologo di poter portare avanti la gravidanza per poter donare gli organi di sua figlia Eva, e salvare così diverse vite di altri bambini.
Royce ha raccontato la vicenda attraverso un lungo post su Facebook, guardando sua moglie e il suo pancione: “La scorsa notte, prima di partire per New Orleans, stavo ammirando la mia splendida moglie dormire serenamente sul divano. La guardavo lì distesa, mentre la nostra bambina scalciava nel suo pancione, una bambina che non vivrà più di un paio di giorni. Sono sopraffatto da quanto questa donna sia incredibile. Sono uno scrittore e quando provo qualcosa tendo a scriverla. Così ho preso il mio smartphone e ho iniziato a buttare giù i miei pensieri. Ho realizzato questa notte, seduto in una stanza d’hotel a mille miglia di distanza, soprattutto dopo aver conosciuto questo splendido bambino di nome Jarrius, che ha bisogno di un trapianto di fegato, che non avrei dovuto tenere per me le mie riflessioni come faccio di solito, ho sentito di dover dire a tutti quanto sia incredibile Keri Young”.
“Negli otto anni in cui siamo stati sposati (e 15 anni insieme) ho avuto molti momenti in cui fermarmi e pensare “Cavolo, ho sposato questa donna. Quanto sono fortunato.” – continua Royce -. Ma questa volta è stato diverso. Mi ha colpito che non solo sono sposato con la mia migliore amica, ma con un essere umano davvero speciale. Keri è stata in trincea tutto il tempo, sentendo ogni piccolo calcio, ogni singhiozzo e ogni movimento. Ogni istante di ogni giorno lei sapeva che stava portando in grembo una bambina destinata a morire. La schiena le fa male. I suoi piedi sono gonfi. Ha tutti i sintomi che caratterizzano la gravidanza. Ma alla fine del suo tunnel di nove mesi la luce si tramuterà in una oscurità mai vissuta prima. Lei andrà incontro al post gravidanza – il suo latte, il recupero, etc. – senza la sua piccola bambina da guardare, coccolare, allattare, per ricordarle quanto ne sia valsa la pena”.
“Abbiamo fatto la nostra scelta di far nascere Eva per molte ragioni, ma la principale è donare i suoi organi. Non vi stiamo dicendo questo per diventare popolari o sentirci grandi. È solo un pratico finale che nelle nostre menti, prima ancora di veder nascere Eva e di riflettere su quanto avrebbe meritato di conoscere la sua mamma e il suo papà, ci dà un motivo per andare avanti“, ha scritto questo meraviglioso papà.
La coraggiosa decisione della coppia dell’Oklahoma non poteva essere priva di dolore, data la situazione così drammatica: “Siamo vicini al traguardo, e mentre sarà bellissimo tagliare quel cordone e conoscere Eva, tutto ciò avrà un costo. Andremo in ospedale per una nascita e non porteremo una bambina a casa con noi. Tante persone dicono cose come “Non cambierei nulla” dopo alcune esperienze, ma io non lo dirò. Io cambierei assolutamente tutto, se potessi. Avrei voluto che mia figlia fosse perfetta. Avrei voluto farle soffiare la candelina al suo primo compleanno. Avrei voluto vedere la sua testa sbattere contro il tavolino nei suoi primi passi. Avrei voluto vederla correre a rispondere al messaggio di un ragazzo sul telefonino. Avrei voluta accompagnarla all’altare. Vorrei cambiare tutto e fa così male. Ma non posso. Questa è la nostra realtà. E non c’è modo di fermarla“.
Una scelta che anche altri genitori, come loro, hanno sentito il bisogno di compiere per dare un senso a qualcosa a cui è troppo difficile dare un senso. Le sensazioni che quest’uomo racconta, l’amore che nutre verso sua moglie, sono qualcosa di speciale da cui si può solo trarre un’importante lezione.
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