Neanche il tempo di salutare l’estate ed è già il momento di preoccuparsi delle malattie stagionali, quelle tipiche del periodo autunnale e invernale dell’anno. I malanni di stagione sono normali, potremmo dire fisiologici, perché legati alle condizioni atmosferiche di quella specifica stagione. Nei bambini questi malanni di stagione sono più frequenti per via, come vedremo, dello stile di vita e delle caratteristiche del loro organismo.

Le malattie stagionali non sono solamente quelle autunnali e invernali, ma ogni periodo dell’anno ha le sue patologie che si ripresentano ciclicamente. Questo dipende sia dalle caratteristiche dell’agente patogeno responsabile della malattia che dalle temperature (e dall’umidità), così come dagli elementi ambientali e, ancora, da una serie di fattori comportamentali che si intrecciano con tutti gli altri elementi.

Scopriamo quindi più da vicino quali sono i principali malanni di stagione cui va incontro un bambino, quali le cause, i sintomi, i rimedi e quali accorgimenti mettere in atto per prevenirne la manifestazione ed evitare, al di là dell’inevitabilità e la spesso poca pericolosità del contagio, di condizionarne negativamente la crescita.

Malanni di stagione: quali sono i più comuni?

Come anticipato i malanni che colpiscono i bambini riguardano tutte le stagioni. Dalle allergie alla varicella primaverile passando per l’influenza e il raffreddore invernale.

Con il ritorno della stagione influenzale, quella che inizia indicativamente con il mese di ottobre e si protrae per tutto l’inverno, i malanni più diffusi sono l’influenza, il raffreddore, la tosse, il mal di gola, la laringite, le infezioni intestinali e la bronchite. La febbre di per sé non è una malattia, ma il sintomo comune di diversi disturbi.

I malanni di stagione nei bambini: le cause

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Fonte iStock

Come anticipato ci sono delle specifiche ragioni per cui i malanni di stagione sono così diffusi e le cause sono da individuare nello stile di vita dei bambini, nelle caratteristiche dell’organismo e in alcuni fattori ambientali tipici del periodo autunnale e invernale.

La causa principale è da individuare innanzitutto nella frequentazione di luoghi chiusi (come gli asili e le scuole) da parte dei bambini. Qui, oltre a esserci un ridotto ricambio d’aria, i bambini sono a stretto contatto tra loro e condividono oggetti e giocattoli contaminati (complice anche l’abitudine di metterli in bocca). Anche per questo la raccomandazione è quella di non portare i bambini a scuola finché non sono completamente guariti.

Bisogna poi considerare l’immaturità del sistema immunitario dei bambini che non ha le difese adeguate per rispondere al meglio a tutte le infezioni e i malanni di stagione. Se a questo si aggiunge l’alta capacità di diffusione di alcuni agenti patogeni e le caratteristiche dell’inverno e le abitudini di vita in questo periodo dell’anno si comprende come mai si ha la percezione che quando fa freddo i bambini si ammalino di più.

In realtà il freddo non è un problema per la salute dell’essere umano, ma quando le temperature calano è maggiore il rischio di andare incontro a sbalzi di temperatura (provocati specialmente dall’utilizzo dei sistemi di riscaldamento artificiali). Il classico colpo di freddo, inoltre, riduce la capacità delle mucose già compromesse dall’aria secca degli ambienti domestici riscaldati artificialmente.

Infine bisogna considerare che la maggior parte dei malanni di stagione è di origine virale (e solo una minima parte è batterica) e che i virus per le loro caratteristiche resistono meglio al freddo. L’insieme di questi elementi spiega le principali cause dei malanni di stagione che, poi, hanno una propria specifica eziologia.

I sintomi dei malanni di stagione

La febbre è uno dei sintomi comune ai principali malanni di stagione, ma non l’unico. L’aspetto più critico per i bambini, infatti, è legato alle difficoltà respiratorie e alla disidratazione, complici l’inappetenza e le difficoltà a deglutire.

Nel caso dell’influenza è doveroso distinguere tra forme parainfluenzali e influenza vera e propria. Nonostante siano molto simili (e spesso difficilmente distinguibili) e con sintomi sovrapponibili, le due condizioni si differenziano per l’agente patogeno responsabile e perché le forme parainfluenzali non sono coperte dal vaccino influenzale.

L’influenza stagionale è una vera e propria pandemia di gravità variabile che si distingue dalla parainfluenza per la durata, l’intensità e l’evoluzione. L’influenza, infatti, dura di più così come i postumi dell’infezione sono maggiormente persistenti. Allo stesso tempo l’influenza ha sintomi più seri, come tosse persistente e febbre alta e, ancora, è più probabile che evolva in complicazioni polmonari come polmoniti e bronchiti.

Il raffreddore, uno dei malanni di stagione più comune nei bambini, si manifesta con congestione nasale e relativa difficoltà respiratoria, starnuti, sensazione di freddo, stanchezza e scarso appetito. Nel caso della tosse parliamo di un disturbo più che di una vera e propria malattia essendo questa la reazione fisiologica dell’organismo per liberare le vie aeree e mantenerle pulite da virus, batteri e agenti allergenici e inquinanti che possono ostruirle. La tosse può essere secca, in assenza di muco, o grassa e in entrambi i casi risultare fastidiosa e debilitante, specialmente quando si manifesta di notte durante il sonno.

Il mal di gola è un disturbo causato generalmente o dai virus dell’influenza o dai batteri ed è accompagnato da arrossamento e infiammazione, prurito e dolore durante la deglutizione, voce rauca, percezione della gola secca e ingrossata e in alcuni casi ingrossamento dei linfonodi e delle tonsille.

Anche nella laringite si ha difficoltà a deglutire e a respirare, così come un’alterazione (o assenza) della voce, raffreddore, naso colante, tosse secca, raffreddore e febbre. I principali sintomi della bronchite sono le difficoltà respiratorie, la tosse persistente (inizialmente secca e poi grassa), la febbre, un respiro sibilante e la produzione ed espulsione di muco e catarro.

In presenza di infezioni intestinali si hanno generalmente nausea, vomito, diarrea, febbre e dolori addominali e si hanno come effetto di un virus che colpisce il sistema gastrointestinale.

Come prevenire i malanni di stagione nei bambini

Nei bambini è quasi impossibile evitare del tutto l’insorgere dei principali malanni di stagione ed è normale che essi si ammalino frequentemente, specialmente nei primi anni di vita. Nonostante questa inevitabilità è comunque doveroso mettere in atto una serie di accorgimenti e precauzioni utili a rafforzare le difese immunitarie del bambino ed evitare che questi malanni si manifestino.

Un primo elemento cui prestare attenzione riguarda l’igiene. È utile insegnare ai bambini l’importanza di lavarsi spesso le mani e tenere puliti i giocattoli, evitando di portare alla bocca quelli condivisi con altri bambini.

L’altro aspetto su cui investire riguarda l’alimentazione e l’idratazione. Una dieta a base di frutta e verdura di stagione e di fibre è importantissima per rafforzare le difese immunitarie del bambino e consentirgli di rispondere meglio all’esposizione ai malanni di stagione. Bere tanta acqua e in maniera regolare durante il corso della giornata è altrettanto indispensabile per assicurare la giusta idratazione al bambino.

Fino a quando il clima lo permette è utilissimo portare i bambini al parco o in giardino e farli giocare all’aria aperta. Il trascorrere troppo tempo in ambienti chiusi, infatti, è la condizione favorevole per la trasmissione del contagio dei malanni di stagione.

Anche l’abbigliamento si rivela utile per prevenire i malanni di stagione in quanto consente una corretta termoregolazione ed evita gli sbalzi di temperatura e i colpi di freddo. I bambini non vanno vestiti più degli adulti e non vanno imbottiti di capi d’abbigliamento. Meglio vestiti in tessuti naturali che sono traspiranti ed evitano che il bambino sudi eccessivamente.

È importante anche garantire al bambino il giusto riposo, così come ridurre l’esposizione al fumo e all’inquinamento ambientale, areando spesso gli ambienti domestici. Fondamentali si rivelano anche i lavaggi nasali per prevenire la colonizzazione da parte di batteri e virus. Per quel che riguarda il il vaccino antinfluenzale esso è raccomandato (e accessibile gratuitamente) solo ai bambini dai 6 mesi considerati a rischio.

Malanni di stagione: cure e terapia

La terapia è dei malanni di stagione è sia cura che prevenzione. Il rispetto dei tempi di guarigione e un approccio sano all’utilizzo di medicinali e farmaci (quindi senza abusi o autoprescrizioni), infatti, è il modo migliore per assicurare all’infezione un decorso ottimale ed evitare che il malanno peggiori ed evolva in condizioni più gravi.

La maggior parte dei malanni di stagione, come visto, è di origine virale e in questi casi la cura è sintomatica. Solamente in alcune forme batteriche è possibile ricorrere all’antibiotico, ma sempre ed esclusivamente previa valutazione e prescrizione medica.

In generale l’indicazione è quella di prestare attenzione, specialmente nei più piccoli, che i bambini restino idratati e siano a riposo fino a quando i sintomi non sono del tutto scomparsi.

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  • Bambino (1-6 anni)