Non paghi dei 14 premi Nobel vinti tra il 1950 e il 2009, gli scienziati del Laboratorio di Biologia Molecolare di Cambridge hanno scoperto che le difese immunitarie dell’organismo sono in grado di inseguire e distruggere il virus del raffreddore anche quando ha già invaso la cellula che porterà alla distruzione. Adesso conosciamo quindi una strada per rinforzare quegli anticorpi. Il vantaggio è che un singolo farmaco potrà essere potenzialmente usato contro numerose infezioni virali.

James Leo è l’immunologo poco più che trentenne che ha guidato la ricerca pubblicata da Proceedings of the National Academy of Sciences, una scoperta che apre le porte allo sviluppo di una nuova classe di farmaci antivirali, utilizzabili anche contro il norovirus e il rotavirus. «La straordinarietà di questo lavoro sta nel fatto che adesso è chiaro che esiste la possibilità di battere qualunque tipo di infezione perché gli anticorpi all’interno della cellula sono in grado di espellere il virus».

Se fino a ieri si riteneva che il sistema immunitario potesse intervenire solo fuori dalla cellula con il virus ancora circolante nel sangue, adesso è chiaro che esiste un’ulteriore fase di protezione interna. Nel caso del raffreddore, gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario, che riconoscono e attaccano il virus invasore finendo poi per cavalcarlo, entrano assieme a lui all’interno della cellula.

A questo punto la loro presenza è percepita da una proteina naturale chiamata TRIM21 in grado di attivare un meccanismo che può eliminare il virus nel giro di due ore. Giunti a questo punto l’obiettivo è quello di produrre farmaci spray o pillole in un arco di tempo compreso tra i due e i cinque anni. «È fantastico sapere che possiamo impedire al virus di liberare le proprie proteine», ha concluso Leo.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Non ci sono ancora voti.
Attendere prego...

Categorie

  • Benessere