Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la proposta, firmata da Paola Bocci del Pd, di distribuire gratuitamente nei consultori della regione i contraccettivi ai ragazzi e alle ragazze sotto i 24 anni.

La proposta è stata inserita nella votazione dell’assestamento di Bilancio ed è stata approvata ieri all’unanimità. Un impegno trasversale per consentire ai più giovani di avere, nelle strutture pubbliche come in quelle private, sia la possibilità di ricevere una consulenza medica in materia di contraccezione e salute sia quella di reperire il “metodo contraccettivo più idoneo individuato”.

Una svolta anche per la Giunta guidata dal leghista Attilio Fontana, accolta con qualche resistenza dall’assessore al Welfare Giulio Gallera, che all’Ansa ha commentato “si tratta di un invito, non di un impegno. Tutti gli ordini del giorno alla manovra di assestamento di bilancio presentati in materia di Sanità, sono stati accolti modificando la dicitura ‘impegna’ con ‘invita’ nel testo” e nell’ambito e nei limiti delle disponibilità di bilancio. Quindi anche questo è un invito che valuteremo, come tutti gli altri”.

La consigliera Bocci ha però fatto notare come il testo approvato parli esplicitamente di impegno (e non un “invito”) della Giunta, rendendo quindi effettiva l’efficacia della proposta, volta a diffondere tra i più giovani una maggiore consapevolezza circa le malattie sessualmente trasmissibili e le gravidanze indesiderate e favorire l’accesso ai metodi contraccettivi anche per evitare che la prevenzione sia frenata dal loro costo.

E se è presto per conoscere i tempi della messa in pratica della decisione del consiglio regionale, Bocci ha intanto commentato:

È responsabilità delle istituzioni fare di tutto sia per evitare le conseguenze tragiche di una malattia devastante come l’HIV, sia per rendere i giovani più consapevoli delle proprie scelte, che non devono essere dettate dalla condizione economica. Negli ultimi anni si è abbassata notevolmente la guardia sull’HIV e ciò diventa un problema rilevante soprattutto per le giovani generazioni. Sostenere consultori e contraccezione significa anche intervenire sulla fascia delle giovanissime dove le interruzioni di gravidanza, generalmente in declino da anni, faticano a diminuire. La Lombardia può finalmente seguire una strada già intrapresa da altre regioni come il Piemonte e l’Emilia Romagna e oggi siamo riusciti a ottenere un impegno importante da parte della Regione, in controtendenza rispetto agli anni passati.

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