Suor Roxana Rodriguez, la 33enne salvadoregna che mercoledì ha dato alla luce un bambino nell’ospedale San Camillo de Lellis di Rieti, potrebbe essere dimessa oggi. Il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli, si è detto pronto a dare accoglienza alla suora e a suo figlio in una struttura protetta della città.

Anche il vescovo di Rieti, monsignor Delio Lucarelli, che quasi certamente incontrerà la religiosa nei prossimi giorni, ha espresso “vicinanza umana e spirituale alla suora neomamma”, ringraziando coloro che in queste ore le hanno fatto arrivare vari doni.

Monsignor Lucarelli ha espresso “apprezzamento per la scelta di prendersi cura del neonato, pur considerando la gravità della circostanza sotto il profilo morale e canonico, per il venir meno di un impegno solennemente assunto con i voti della professione religiosa e invita i credenti e i cittadini di buona volontà a cogliere l’aspetto positivo ed edificante della vicenda che ha a che fare con l’accoglienza di una nuova vita anche se in condizioni molto particolari. Invito, altresì, i credenti a pregare e ad essere vicini alla suora con buoni sentimenti e senza pregiudizi e chiusure”.

E mentre il clamore sulla vicenda non accenna a diminuire, la donna, dal suo letto di ospedale chiede tranquillità: “Ho bisogno di tanta tranquillità. Voglio stare lontana da questo clamore, da sola con mio figlio. Tutto questo clamore mi ha scioccata, persino nel mio paese ormai tutti conoscono la mia storia e sono molto meravigliata del clamore”. E continua: “Mi sento più mamma che suora. Non ho saputo resistere alle tentazioni, come ha detto suor Erminia, la mia Superiora”. E riferendosi al suo figlioletto dice: “L’ho chiamato Francesco in onore del nostro bel Papa sudamericano”.

Tutto è successo in Salvador, tra marzo e aprile dell’anno scorso, quando Roxana tornò a casa per rinnovare il suo passaporto – racconta don Benedetto, direttore della Caritas diocesana – Come lo possiamo definire? Un revival, il ritorno di fiamma di un’amicizia giovanile…”.

Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, la suora, all’arrivo all’ospedale di Rieti ha spiegato: “Ho sofferto a lungo per una cistite e per una gastrite, ero in cura da un medico, prendevo un sacco di farmaci, pensavo che il gonfiore dipendesse anche dal fatto che digerivo male e non ho badato nemmeno al ritardo del ciclo...”.

Intanto, in attesa di ricevere una chiamata dal padre del bambino, suor Roxana afferma che si occuperà lei personalmente di suo figlio: “Io di sicuro mi prenderò cura del mio bambino, perché è un dono di Dio – annuncia felice la religiosa di El Salvador – mi preoccupa molto però tutto il clamore che si è sollevato. Non solo in Italia, anche nel mio Paese si sta parlando tanto di questa storia e adesso ho quasi paura di tornarci, anche se a Rieti, malgrado il grande affetto della gente difficilmente ci resterò“.

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