Sarebbero due gemelle, nate lo scorso mese, il primo esperimento apparentemente riuscito della modifica genetica del Dna sull’embrione. A dare la notizia l’Associated press, che riporta come uno scienziato cinese, He Jiankui, ha affermato di avere modificato il codice genetico degli embrioni di 7 coppie in cura per infertilità.

Per una di queste coppie la gravidanza è andata a buon fine, e sarebbero nate le due gemelle che, secondo il ricercatore, grazie alle modifiche sul Dna avrebbero la capacità di resistere alle infezioni dell’Hiv.

Una notizia non confermata da alcuna pubblicazione scientifica, ma che non ha mancato di aprire immediatamente le polemiche sull’opportunità di intervenire sul codice genetico umano, dal momento che, attualmente, non si conoscono gli effetti di tale intervento.

Non solo: si tratta di esperimenti in contrasto con le posizioni della maggior parte dei Paesi del mondo, le cui commissioni bioetiche vietano la “manipolazione” genetica, come raccontato anche dalla ricercatrice italiana Marta Baiocchi nel suo libro In utero.

Sono nate sane come qualsiasi altro bambino“, sostiene He Jankui, che spiega come i genitori, Mark e Grace, si sono sottoposti a fecondazione in vitro con una differenza: dopo avere inserito lo sperma del marito nell’uovo sono state caricate anche le “istruzioni” per bloccare l’accesso al virus dell’Hiv, di cui il padre è affetto. “L’operazione è riuscita, nessun gene è stato cambiato ad eccezione quello per prevenire l’Hiv“. afferma nel video il ricercatore.

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Una “rassicurazione” che non basta alla comunità scientifica, che ricorda come anche la modifica di un solo gene degli oltre 30mila dell’uomo può portare conseguenze imponderabili per la salute dell’individuo. Anche per la presenza di questo tipo di rischio le gemelle saranno controllate periodicamente per monitorare l’eventuale comparsa, ad esempio, di tumori.

Nel video He Jiankui fa riferimento anche all’accoglienza allarmata dei media al tempo della notizia della nascita di Louise Brown, la prima bambina nata con la fecondazione in vitro 40 anni fa: “L’etica e le regole si sono sviluppate insieme all’ivf  assicurando solo usi terapeutici per far nascere oltre 8 milioni di bambini“. La chirurgia genetica, continua, è solo un’altra delle evoluzioni dell‘ivf, ed è pensata per aiutare un piccolo gruppo di famiglie e per guarire bambini dalle malattie ereditarie e prevenire una vita di sofferenze.

Rimane da capire se la notizia sarà confermata, mentre la stessa Ap si dice scettica sull’esperimento, in attesa che i risultati vengano pubblicati su una rivista scientifica.

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