Arrivano spesso domande che ci chiedono senza mezzi termini un parere sull’operato del proprio medico. Oppure in seguito ad un episodio doloroso o anche solo spiacevole ci viene chiesto: hanno fatto bene i medici? E non era meglio che…? Mi hanno detto che… È mai possibile che…? E via discorrendo.

È bene quindi ribadire che non è questo lo scopo del servizio messo a disposizione dal sito gravidanzaonline e dai medici che rispondono alle vostre domande. Oltretutto quando si ha un dubbio sull’operato del proprio medico non ci si può aspettare di dare qualche sommaria descrizione dell’accaduto e di avere così d’incanto una risposta ai propri dubbi. Al contrario, è il caso di chiedere un secondo parere ad un altro specialista, fornirgli tutti gli elementi clinici, tutta la documentazione medica disponibile e farsi anche visitare.

Lo specialista corretto e competente eviterà la facile conclusione “il collega ha sbagliato” (diffidate di chi lo fa), ma cercherà di calarsi nell’esatto stato clinico oggetto delle perplessità, per verificare se vi erano elementi a favore o sfavore di una diagnosi corretta o errata. Se alla fine di questa consulenza vi saranno dei chiari elementi di colpe mediche, è inutile chiedere a destra e a manca, e anche ai medici di gravidanzaonline.

A quel punto si chiederà una consulenza medico-legale, possibilmente ad un ginecologo con specifiche competenze o ad un medico-legale che avrà cura di avvalersi anche di un ginecologo. Tale consulenza sarà effettuata valutando ogni elemento utile e andrà anche adeguatamente remunerata. Oltretutto il consulente dovrà anche assicurare l’assistenza nell’eventuale iter legale che seguirà.

Attenzione a questa fase, perché si può incorrere in avvocati o medici-legali che superficialmente e frettolosamente, e direi negligentemente, potrebbero convincervi di colpe gravi laddove non ve ne sono. Non a caso più del 60% dei procedimenti legali contro i medici si concludono con un nulla di fatto, enorme dispendio di energie, stress e denari per tutti, senza che alcuna colpa venga messa in luce. Il risultato è un inasprimento del rapporto medico/paziente e il venir meno del fondamentale rapporto di fiducia.

Il paziente vede nel medico una sorta di antagonista e il medico non vede più nel paziente una persona che chiede aiuto ma un potenziale nemico che può chiedergli un risarcimento. I medici veramente appassionati alla loro professione resisteranno, ma molti si orienteranno sempre di più verso la medicina difensiva, cioè esami eccessivi, interventi necessari non effettuati per timore di conseguenze legali o al contrario interventi inutili eseguiti per lo stesso motivo, a tutto svantaggio dei pazienti. A tal proposito si leggano le seguenti risposte prima di porre quesiti simili, ai quali non potremo dare la risposta che vi aspettate:

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