Arriva dalla Gran Bretagna l’ulteriore conferma che, durante le prime settimane di gravidanza, è meglio non assumere farmaci, specialmente se si tratta di analgesici e/o anti-infiammatori, considerando che potrebbe aumentare il rischio di aborti spontanei.

Lo affermano i risultati di una ricerca, pubblicata sul British Medical Journal e condotta in Danimarca, che ha evidenziato come il rischio di aborto è addirittura sette volte maggiore rispetto alla norma, se tali farmaci si ingeriscono in un periodo tanto delicato della gravidanza, quale il primo trimestre.

Le circa 35.000 donne oggetto della ricerca, hanno permesso di dimostrare che, tra le oltre 4.000 che hanno visto interrompere la gravidanza entro la 5.a settimana, una buona parte aveva assunto, entro la settimana precedente, analgesici a base di ibuprofene, acido acetilsalicilico, ketoprofene o naproxene.

Oltre a ciò, gli studiosi hanno potuto osservare che, tra la 7° e la 9° settimana di gravidanza, il rischio di abortire, in seguito all’assunzione di alcuni farmaci, è doppio rispetto al normale, mentre, si settuplica oltre questo periodo.

Lo studio, comunque, non dimostra con assoluta certezza che gli aborti sono dovuti solo ed esclusivamente all’assunzione di tali farmaci ma solo che, al momento, è stata riscontrata un’associazione, per cui è meglio evitare tali medicinali in questo particolare periodo.

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