Diretta, onesta, sincera: così Gisele Bündchen ha deciso di parlare della maternità e dei problemi emotivi che ha affrontato negli ultimi anni e lo ha fatto aprendosi in un’intervista sulla rivista People dove ha raccontato una piccola parte di ciò che aveva messo nero su bianco nel suo libro Lessons: My Path to a Meaningful Life.

In questo memoriale, scritto sotto forma di un intimo diario, la supermodella si è messa a nudo sugli attacchi di panico di cui ha sofferto dal 2003 e su come la maternità sia stata un’esperienza molto più dura di quello che potrebbe apparire nelle splendide foto di famiglia che spesso Gisele pubblica sui suoi canali social. A People ha raccontato:

Le cose possono sembrare perfette all’esterno, ma nessuno ha davvero idea di ciò che sta succedendo in realtà. Sentivo che era giunto il momento di condividere alcune delle mie vulnerabilità e mi ha fatto rendere conto che non cambierei nulla di quello che mi è successo perché penso di essere quello che sono anche per via di quelle esperienze.

Gli attacchi di panico sono iniziati nel 2003, accompagnati da forte paura degli spazi chiusi. A quel tempo Gisele era fidanzata con Leonardo di Caprio che, ha raccontato senza rancore, non è stato in grado di rimanerle vicino in una situazione fortemente complicata.

Nel 2009 ha sposato il quarterback dei New England Patriots Tom Brady, ha dato alla luce il figlio Benjamin (ora 8 anni) e tre anni dopo la piccola Vivian (ora 5). Una famiglia invidiata e apparentemente perfetta ma nel libro Gisele racconta come la maternità l’abbia fatta sentire inizialmente smarrita e confusa:

Quando sono diventata mamma mi sono sentita persa. È stato come se una parte di me fosse morta. Ero stata una persona molto indipendente, tutto girava intorno a me, ma ora avevo questo piccolo essere e improvvisamente ho sentito di non poter fare altro ed è stata una consapevolezza molto dura. Tutto quello che volevo era essere una mamma ma diventarlo davvero è stato uno shock.

Anche tornare al suo lavoro di modella dopo la maternità è stato un processo duro, accompagnato da forti sensi di colpa:

Ho avuto tutta questa orribile colpa auto imposta. Ho pensato a che madre terribile fossi per aver lasciato i miei figli anche solo per un giorno ma mi sentivo in colpa anche quando li portavo con me in aereo e piangevano. Mio marito si allenava spesso dalle 6:00 alle 18:00 e io mi sentivo stanca e sopraffatta.

Gisele Bündchen non è stata la prima donna famosa a parlare apertamente dell’aspetto oscuro della maternità, che non sempre è gioioso e sereno come potrebbe sembrare all’esterno. Beyoncé si aprì sulle pagine di Vogue poco dopo la nascita dei gemelli Sir e Rumi Carter raccontando della difficile ripresa dopo il cesareo d’urgenza e di quanto sia stato complicato accettare l’aumento di peso della gravidanza.

Così come la campionessa di tennis Serena Williams parlò con sincerità su Instagram della depressione post partum vissuta dopo la nascita della sua primogenita e della dura sensazione di non sentirsi abbastanza per sua figlia.

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