Fertilità dimezzata ma popolazione quasi triplicata negli ultimi 70 anni. È il paradosso emerso dal rapporto Global Burden of Diseas (GBD), pubblicato sulla rivista specializzata The Lancet, che rivela un notevole disparità di crescita demografica nel mondo, assieme ad una preoccupante diminuzione della fertilità nelle coppie.

Al centro del rapporto GBD c’è il declino della fertilità mondiale, che dal 1950 al 2017 risulta essere quasi dimezzata. In 91 Paesi del mondo infatti, il numero dei figli è inferiore alla quantità necessaria a garantire il ricambio della popolazione (una media di 2,4 figli per donna contro i 4,7 di 70 anni fa) a fronte invece di una crescita nei rimanenti 104 paesi. Sì, perché nonostante questo dato, negli ultimi 70 anni la popolazione mondiale è quasi triplicata, passando da 2,6 a a 7,6 miliardi di persone.

A sostenere questa crescita è in particolare il Niger, con 7,1 figli per donna mentre ad abbassare la media sono soprattutto Spagna, Portogallo, Norvegia, Cipro, Singapore, Sud Corea, Australia e Usa, con meno di due bambini per donna (la percentuale più bassa si raggiunge a Cipro, con una sola nascita ogni donna).

Ciò che emerge è una diretta proporzione tra crescita economica del paese e abbassamento del tasso di fertilità che trova spesso una spiegazione con l’aumento dell’età della coppia (quasi sempre oltre i 30 anni) per iniziare a cercare la prima gravidanza.

Tra le cause di questo abbassamento della fertilità non c’è però solo l’età ma anche alcune malattie endocrinologiche come il diabete, le disfunzioni tiroidee e le malattie ipofisarie. Parlando del nostro Paese, si stima che oltre il 15% delle coppie italiane abbiano problemi a concepire. Questo dato è stato uno dei temi principali del 17° Congresso Nazionale AME, l’Associazione Medici Endocrinologi, che si è tenuto a Roma dall’8 all’11 novembre.

In particolare è emerso che il diabete, se non opportunamente trattato prima dell’inizio della ricerca di una gravidanza, può compromettere significativamente la fertilità di coppia e generalmente più negli uomini che nelle donne. A incidere negativamente sulla fertilità sono anche le disfunzioni tiroidee e i disturbi all’ipofisi, che portano frequentemente a sterilità in entrambi i sessi.

La fertilità negli uomini con diabete mellito è generalmente ridotta rispetto alla popolazione generale – ha spiegato la dottoressa Olga Disoteo nel corso della conferenza stampa di presentazione del congresso AME – infatti, la motilità spermatica è significativamente più bassa e sono più frequenti difetti e immaturità rispetto allo sperma degli uomini senza diabete. Nelle donne con diabete, a meno di altri disturbi come l’ovaio policistico, non vi è evidenza di fertilità ridotta: esse hanno circa il 95% della probabilità di avere un bambino a patto che controllino bene il diabete prima e durante la gravidanza. Programmare la gravidanza in un periodo di ottimale controllo metabolico è indispensabile per minimizzare possibili malformazioni nell’embrione che, con un diabete fuori controllo, si presentano con una frequenza di 4-5 volte superiore rispetto alla popolazione generale.

Nel mondo si stima che una persona su 11 conviva con il diabete ma restano ancora troppe zone d’ombra sulla gestione e la diagnosi di questa patologia. Per questo motivo l’International Diabetes Federation e l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno istituito la Giornata Mondiale del Diabete che si celebra ogni anno il 14 novembre per informare sui rischi del diabete e sensibilizzare in tema di prevenzione.

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