Quello del calo delle nascite nel nostro Paese è un dato ormai consolidato da diversi anni. Ma quali sono i fattori che possono frenare la ricerca di una gravidanza? Secondo una recente indagine* realizzata da AOGOI in collaborazione con Clearblue, condotta in tutta Italia su un campione di circa 500 donne dai 18 anni in su, il principale motivo che rallenta la ricerca di un bimbo è l’insicurezza economica, seguito dal non desiderare i figli allo stesso modo all’interno della coppia. Avere un pensiero fisso sulla gravidanza, così come il consumo di alcol e fumo, sarebbero inoltre un vero e proprio ostacolo al concepimento.

Le donne intervistate sono consapevoli che questi fattori, accompagnati anche da altri come la scarsità di servizi dedicati alle mamme, il desiderio di carriera, la lontananza dei genitori e, non ultimo, i continui viaggi di lavoro che allontano la coppia per lunghi periodi o il lavoro fuori città del marito, generano una tensione che può rappresentare un freno alla maternità e sanno che, per facilitare il concepimento, occorre per prima cosa ridurre lo stress.

Questa consapevolezza porta le donne che stanno pianificando una gravidanza (il 36,7% del campione dichiara di avere questa intenzione) a parlare più spesso e liberamente di fertilità e concepimento e delle relative problematiche, come conferma il 75,6% delle intervistate, che dice di non avere difficoltà ad affrontare questi argomenti.

Per esempio, la maggioranza delle intervistate (74,2%) sa che non tutti i giorni sono utili per rimanere incinte e sa anche (67,9%) che il periodo migliore è circa 10 giorni dopo la fine del ciclo, quando avviene l’ovulazione. Il 74,4% dichiara inoltre di conoscere quanti sono i giorni di maggior fertilità, che si possono riconoscere con precisione grazie a una chiara identificazione dell’ormone luteinizzante LH, il quale indica che si ovulerà nei giorni successivi. Più della metà del campione (54,3%) è a conoscenza di questo importante ormone.

Per vivere la propria scelta serenamente e senza stress le donne vanno anche alla ricerca di svariate informazioni, per esempio sugli strumenti che aiutano a capire quali sono i giorni più fertili. Un dato inatteso, di questi tempi, è il primato dei mezzi di comunicazione tradizionali (giornali, tv, radio) come fonte di informazione. Il 53,1% delle intervistate, infatti, dice di aver conosciuto proprio tramite questi media gli strumenti che aiutano a identificare i giorni fertili. Anche il ginecologo ricopre un ruolo informativo importante, come afferma il 23,7% del campione. Sorprende invece che solo il 16,7% delle donne abbia scoperto di questi strumenti tramite il web.

* (Ricerca condotta in Italia nei mesi di giugno e luglio 2013)

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