“I piccoli dovrebbero essere sottoposti a questi strumenti di prevenzione, che permettono di evitare gravi malattie, prima di iniziare la scuola”. È l’invito del presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (SIMG), Claudio Cricelli, rivolto alle famiglie, all’indomani della decisione di rinviare di un anno l’obbligatorietà del certificato vaccinale per l’ammissione dei bambini al nido e alla scuola materna prevista dal decreto Lorenzin.

Il rinvio è stato inserito nel decreto Milleproproghe ed è stato approvato dal Senato, sollevando numerose polemiche. Tra i primi a chiedere di effettuare le vaccinazioni obbligatorie ai propri figli anche in assenza di obbligatorietà della certificazione sono stati i medici di famiglia della SIMG:

Prendiamo atto della decisione di prorogare di un anno l’obbligo di presentazione del certificato vaccinale per l’ammissione dei bambini a scuola. Chiediamo ai cittadini, al di là di quanto previsto da questo provvedimento, di vaccinare i figli quanto prima, di registrare l’atto di vaccinazione e di iscriverli a scuola dopo averli sottoposti a queste fondamentali misure di prevenzione. Suggeriamo ai genitori di non aspettare la scadenza dell’obbligo. La vaccinazione rappresenta una misura di tutela non solo dei figli ma dell’intera comunità.

Il ministro della Salute Giulia Grillo ha replicato con un post su Facebook: “I bambini dovranno continuare a essere vaccinati e i genitori dovranno ancora presentare le certificazioni. È stata sospesa per un anno una delle tre forme sanzionatorie previste dalla stessa legge, che prevede il non accesso dei bimbi non vaccinati agli asili nido e alle scuole materne. Nessun passo indietro sull’obbligo vaccinale”. Grillo aggiunge: “È allo studio dei parlamentari un disegno di legge che prevede un obbligo flessibile nel tempo e nello spazio. Ossia uno strumento razionale e di buon senso che contempera il diritto alla salute collettiva e individuale”.

Intanto, però, difficilmente il decreto riuscirà ad essere approvato prima della pausa estiva, quindi per l’anno scolastico 2018-2019 sarebbe sufficiente l’autocertificazione dei genitori che dichiari l’avvenuta vaccinazione dei figli, come previsto dalla circolare del ministro Grillo uscita negli scorsi mesi. Sull’efficacia delle misure per la salute pubblica hanno sollevato i dubbi anche l’Ordine dei medici e diverse regioni come Umbria, Toscana e Piemonte, che hanno annunciato l’intenzione di ricorrere alla Consulta per bloccare il rinvio.

Tra le perplessità anche l’ipotesi, avanzata dalla ministra Grillo, di garantire ai bambini immunodepressi (che non possono essere vaccinati) l’iscrizione in classi con una “copertura adeguata”.

L’obbligo di vaccinazione, intanto, pur se con autocertificazione, vale sia per l’asilo nido che per la scuola materna, e le vaccinazioni obbligatorie sono antipoliomelitica, antidifterica, antitetanica, antipertosse, antiepatite B, antihib, antimorbillo, antiparotite, antirosolia e antivaricella.

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