Il Bonus Bebè 2015, che prevede un assegno al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, annunciato dalla legge di stabilità 2015, entra in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.83 del 10-4-2015) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 27 febbraio 2015, che ne regola l’erogazione e gli aventi diritto.

Il decreto, che è composto da sei articoli e porta le firme del premier Matteo Renzi, oltre che dei ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan, del Lavoro, Giuliano Poletti, e della Salute, Beatrice Lorenzin, rappresenta un aiuto economico espressamente studiato e attuato per agevolare le famiglie al momento della nascita di un bambino o di una adozione avvenuta nel periodo che va dal 1 gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2017.

Il bonus prevede l’erogazione di 80 o 160 euro mensili, a secondo del reddito della famiglia, ed è concesso fino al terzo anno di età o d’ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione.

Il minimo del bonus (80 euro) è rivolto a redditi ISEE pari o inferiori a 25.000 euro annui, mentre il diritto ad avere il livello massimo (160 euro) si acquisisce con un ISEE pari o inferiore a 7.000 euro annui.

Nel decreto si stabilisce che l’Inps ha 15 giorni di tempo per mettere a punto i modelli attraverso cui inviare domanda per ricevere l’assegno. “La domanda per l’assegno è presentata all’Inps per via telematica secondo modelli predisposti dall’Istituto entro il quindicesimo giorno dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del presente decreto“, si legge nel testo uscito nella Gazzetta Ufficiale. Si prevede anche che l’Inps assicuri “le modalità più idonee per facilitare l’accesso alla misura da parte dei nuclei familiari, anche mediante le proprie sedi territoriali, il contact center e procedure telematiche assistite“.

Quanto ai termini entro cui presentare la domanda, nel decreto viene specificato che può essere avanzata “dal giorno della nascita o dell’ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione del figlio”. Inoltre viene precisato che “ai fini della decorrenza dell’assegno dal giorno della nascita o dell’ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione, la domanda deve essere presentata non oltre il termine di 90 giorni dal verificarsi dell’evento ovvero entro i 90 giorni successivi all’entrata in vigore del presente decreto”. Nel caso in cui la domanda non sia presentata nei tempi indicati, “l’assegno decorre – si chiarisce – dal mese di presentazione della domanda”.

Sono molto orgogliosa del bonus bebè – ha dichiarato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin – che ho pensato non solo come sostegno alle famiglie e alle giovani coppie, ma come un primo incentivo per affrontare uno dei temi centrali per i prossimi anni: una vera e propria campagna sulla natalità“.
Siamo vicini al punto zero nel ricambio – continua il ministro – tra trent’anni saremo un Paese di soli anziani se non affrontiamo subito la questione. Io lo faccio da un punto di vista sanitario, con una grande campagna di informazione sulla fertilità e la sua preservazione“.

Il bonus bebè è un sostegno alla natalità, ed è chiaro – conclude Lorenzin – che il dato demografico deve far diventare il sostegno alla natalità una priorità per questo governo e per quelli a venire, realizzando strutture e servizi a favore delle famiglie e agendo su politiche attive pro famiglia e pro donna. Intanto non posso che essere particolarmente felice per l’introduzione del bonus bebè, un’idea che ho sostenuto con forza e che è adesso realizzata“.

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