Bonus bebè 2014 – Fondo nuovi nati: il governo Letta nella tanto discussa Legge di stabilità ha confermato lo stanziamento di nuove risorse (30 milioni di euro) per le famiglie con figli. Ma la confusione regna sovrana: in che modo i neogenitori potranno beneficiare di tali fondi? Ci sono infatti ancora dei grandissimi punti interrogativi a cui verrà data risposta forse solo nei prossimi mesi, si spera entro luglio, stando alle ultime dichiarazioni.

Come funziona il Fondo di credito per i nuovi nati

Da ormai diversi anni è istituito il Fondo di credito per i nuovi nati, nella forma di un fondo di garanzia per l’erogazione di prestiti agevolati alle famiglie con figli appena nati o adottati (Decreto legge n. 185/2008 – art. 4, comma 1 e 1 bis).
Le famiglie, ad oggi, possono vedersi concessi prestiti fino a 5 mila euro, che dovranno poi restituire in 5 anni a tassi agevolati. In particolare, le banche aderenti si impegnano ad applicare un Taeg che non sia superiore al 50% del tasso effettivo globale medio sui prestiti personali in vigore al momento in cui il prestito è erogato.
La scadenza per la richiesta del prestito è fissata entro il 30 giugno dell’anno successivo alla nascita o all’adozione del figlio/figlia. Moltissimi gli istituti di credito aderenti: l’elenco completo è disponibile sul sito dell’Abi o sul sito ufficiale dell’iniziativa, www.fondonuovinati.it.

Ora la domanda sorge spontanea: il governo nel prossimo futuro vorrà dare nuova linfa a questo tipo di Fondo di credito oppure opterà per individuare nuove misure di sostegno alle famiglie con figli? E che ne sarà del Bonus bebè 2013, il famoso voucher per le mamme lavoratrici? Vediamolo insieme.

Voucher per le mamme messo da parte?

Sembra che il Bonus Bebè 2013 sia destinato a non avere un seguito. La misura, ricordiamo, consisteva nell’erogazione da parte dell’Inps alla neomamma di un contributo di 300 euro mensili, da impiegare per il pagamento della baby-sitter o dell’asilo nido, sia pubblico che privato, per un periodo massimo di 6 mesi. Condizione fondamentale del voucher proposto dal Ministro Fornero (legge n. 92 del 2012), era il ritorno al lavoro dei genitori (che dovevano quindi rinunciare al congedo parentale) per avere diritto alla retta mensile.

Per il futuro, non vi sono ancora informazioni chiare, e per indicazioni più dettagliate sarà necessario attendere la pubblicazione del bando sul sito dell’Inps prevista per luglio 2014.
Sembra comunque debba trattarsi di un contributo a fondo perduto a favore delle famiglie più povere secondo i parametri del reddito ISEE. La domanda andrà fatta all’Inps quando l’esecutivo stabilirà criteri, regole e requisiti Isee.

Ma anche la formula del prestito agevolato, in vigore dal 2008, non sembra aver riscosso molto successo: a testimoniarlo è in primo luogo il netto calo delle richieste, evidenziatosi soprattutto nell’ultima parte del 2013, in secondo luogo i 22 milioni della dotazione iniziale che al momento giacciono ancora inutilizzati.

È lo stesso Dipartimento Politiche per la famiglia, inoltre, a sottolineare l’inefficacia della misura: “Per le sue modalità di funzionamento e per le necessarie garanzie di solvibilità comunque richieste dalle banche, il Fondo finisce col non favorire proprio quelle famiglie che, versando in condizioni di maggiori difficoltà economica, maggiormente subiscono le conseguenze della crisi“.
Appare dunque molto probabile che il governo Letta decida di cambiare radicalmente il funzionamento del Fondo nuovi nati.

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