Il prossimo 15 novembre sarà celebrata la prima Giornata Mondiale del Cordone Ombelicale. Il World Cord Blood Day ha due importanti obiettivi: il primo di carattere scientifico perchè vede la mobilitazione a livello mondiale delle più importanti società ed enti pubblici e privati operanti nel settore che si confrontarono in eventi e convegni per presentare le più recenti evidenze scientifiche e i traguardi raggiunti nel settore; sono oltre 35 le iniziative accademiche sul tema previste in tutto il mondo.

Il secondo obiettivo ha invece una valenza divulgativa e un chiaro intento culturale poichè il World Cord Blood Day vuole essere un’occasione per informare e sensibilizzare le persone su questo delicato tema, ancora spesso considerato un tabù, nonchè rendere noto quanto il sangue cordonale e le cellule in esso contenute stiano contribuendo a cambiare progressivamente il mondo della medicina.

Dal 1988 ad oggi sono 35 mila i trapianti effettuati nel mondo che hanno visto l’utilizzo delle cellule staminali cordonali per trattare oltre 80 malattie, tra cui leucemie, anemie, talassemia e linfomi.

Sono entusiasmanti le evidenze nell’ambito della medicina rigenerativa: le staminali cordonali si rivelano infatti strategiche per potenziali trattamenti nelle lesioni del midollo spinale, nella paralisi cerebrale, nell’autismo, nel diabete di tipo 1.

Ad oggi, in Italia oltre il 95% dei cordoni viene gettato come un rifiuto speciale, sprecando un prezioso materiale biologico dalle enormi potenzialità terapeutiche (il parto è l’unica occasione in cui è possibile prelevare le cellule staminali in modo semplice e veloce e non invasivo).

Attualmente le cellule staminali possono essere conservate in una banca privata – familiare oppure possono essere donate in una banca pubblica, per dare la possibilità di cura alle persone che necessitano di un trapianto. Alla luce di ciò risulta fondamentale rendere note al pubblico i possibili utilizzi in ambito terapeutico, informando in modo imparziale i genitori in attesa e sensibilizzare gli operatori sanitari sulle applicazioni attuali e le più recenti ed entusiasmanti evidenze scientifiche che la ricerca a livello mondiale ha fatto emergere.

Il 15 novembre del 1988 è stato effettuato il primo trapianto con le cellule staminali cordonali. Si tratta del caso del paziente Matthew Farrow affetto da Anemia di Falconi. All’età di 5 anni è stato curato grazie al sangue cordonale prelevato dalla sorella che dalla diagnosi prenatale è risultata non affetta dalla malattia. Il paziente è completamente guarito e gode tutt’ora di ottima salute ed è tra i principali promotori e sostenitori a livello mondiale.

Oggi, dopo 29 anni, la comunità scientifica e gli enti operanti nel settore intendono portare alla luce i grandi traguardi raggiunti da allora, evidenziando le potenzialità delle cellule staminali del sangue cordonale nelle nuovo applicazione in ambito neurologico e ortopedico.

 

I NUMERI

  • Ad oggi 35 mila trapianti effettuati utilizzando le cellule staminali cordonali
  • In tutto il mondo esistono 150 banche
  • 600 mila donazioni disponibili congelate
  • Attualmente in Italia il 95% dei cordoni è gettato come rifiuto biologico
  • Oltre 35 eventi scientifici organizzati in tutto il mondo in occasione della Giornata Mondiale del cordone ombelicale
  • Attualmente, nel mondo, il sangue del cordone viene utilizzato per trattare oltre 80 diverse malattie pericolose per la vita come: diverse forme di anemie, linfomi e leucemie
  • Nel 1988 il primo trapianto di cellule staminali
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