La Settimana di prevenzione andrologica promossa dalla Società Italiana di Andrologia (SIA) è alla sua terza edizione. L’iniziativa, che vanta quest’anno il patrocinio del Ministero della Salute, del Consiglio dei Ministri e il sostegno della Fondazione Pfizer, coinvolge – dal 15 al 20 dicembre – 251 centri andrologici pubblici e privati, distribuiti su tutto il territorio nazionale, a disposizione di coloro che vorranno sottoporsi a una visita specialistica.

Telefonando al numero verde 800-202929 sarà possibile prenotare la visita presso il centro più vicino e ricevere materiale informativo, non solo sui disturbi della sfera sessuale, ma soprattutto sulle patologie andrologiche. Oltre che dal numero verde, attivo dal lunedì al venerdì dalle 09:00 alle 19:00.

«In generale i maschi in Italia mostrano poco interesse per il mantenimento del proprio benessere, soprattutto se paragonati agli atteggiamenti dell’altro sesso» sottolinea Claudio Bosio, vicepresidente dell’Istituto di ricerca Eurisko. «Le donne attente alla prevenzione sono infatti il 37 per cento[1], mentre solo il 28 per cento degli uomini sembra fare lo stesso. Per quanto riguarda gli stili di vita, solo il 25 per cento degli uomini controlla il proprio peso, contro il 41 per cento delle donne. Tuttavia vi sono segnali incoraggianti che mostrano come i maschi tra i 30 e 40 anni stiano accorciando le distanze con l’universo femminile» ha concluso Bosio «mutuandone l’attenzione alla salute e alla prevenzione. Il 44 per cento di uomini in questa fascia di età che adotta comportamenti utili a mantenere o potenziare il proprio benessere è quasi uguale al 46 per cento delle donne».

L’iniziativa della SIA e della Fondazione Pfizer nasce proprio come risposta al nuovo atteggiamento positivo degli uomini italiani. «La Settimana di prevenzione andrologica è un progetto che, oltre a far emergere i problemi legati alle malattie andrologiche, vuole favorire una cultura della prevenzione maschile, al pari di quella ormai consolidata nella sfera femminile» afferma il professor Edoardo Austoni, presidente della SIA. «Il successo riscosso nei primi due anni da questa iniziativa ha dimostrato quanto il benessere sessuale dell’uomo sia un problema importante, a volte sofferto, che merita una costante attenzione da parte degli specialisti».

I dati confermano il favore del pubblico: lo scorso anno 5.606 uomini si sono rivolti ai Centri di riferimento per la visita andrologica gratuita. Secondo i dati raccolti nella precedente edizione della Settimana di prevenzione andrologica, il 42 per cento si è sottoposto a visita per prevenzione, il 33 per cento per disturbi andrologici e il 13 per cento per migliorare le proprie conoscenze. Oltre il 73 per cento ha ammesso di non avere mai affrontato in precedenza questi temi con un medico. Infine, il 92,5 per cento ha dichiarato necessario avere come figura di riferimento un medico specializzato, così come il ginecologo lo è per le donne.

«È molto importante per noi andrologi poter rappresentare un sostegno sia dal punto di vista medico sia umano» afferma il professor Vincenzo Mirone, past president della SIA. «Dalle visite effettuate lo scorso anno, è emerso che oltre il 55 per cento degli uomini era affetto da disturbi della sfera sessuale. È necessario, soprattutto quando si parla di disfunzioni sessuali, poter informare e trattare il paziente, ma anche capirlo e rassicurarlo. Inoltre» prosegue Mirone «con la prossima abolizione della visita per il servizio militare, diventa ancora più importante che anche i giovani imparino a parlare delle malattie andrologiche e soprattutto imparino a dialogarne con lo specialista».

Nel campo della prevenzione maschile, il riconoscimento precoce di patologie ad alta prevalenza come il varicocele (che si riscontra nel 10-20 per cento nei giovani alla visita di leva) o i difetti congeniti può permettere un trattamento efficace dell’infertilità, così come l’individuazione precoce delle infezioni acute o croniche delle vie seminali (incidenza del 13,4 per cento) o della prostata che, se trascurate, possono comportare danni molto gravi. Anche nell’ambito delle sfera sessuale la prevenzione primaria è fondamentale. Basti pensare che molti casi di disfunzione erettile in età adulta potrebbero essere prevenuti grazie a screening sugli adolescenti che permettono il riconoscimento precoce di malattie spesso ignorate e non curate. Ma non solo: spesso la disfunzione erettile – disturbo riferito dal 39,4 per cento delle persone che si sono sottoposte a visita nella Settimana di prevenzione andrologica dello scorso anno – può essere il segnale di una patologia nascosta, come disturbi cardiovascolari o forme iniziali di diabete. La visita andrologica diventa quindi l’occasione per un controllo più generale sulla condizione di salute del paziente.

«La settimana della prevenzione andrologica» ha evidenziato Marcello Portesi, direttore generale della Fondazione Pfizer «è assolutamente in linea con la finalità della Fondazione di promuovere e favorire iniziative di servizio nelle sue principali aree d’intervento, tra le quali rientra la diffusione della cultura della salute e della prevenzione».

[1] Dati tratti da uno studio di Eurisko del 2003 su un campione di 2808 donne e di 2728 uomini tra i 30 e i 64 anni di età

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