Anonimo

chiede:

Gentile dottoressa, sono finita su questo sito per caso alla ricerca di qualche appiglio x chiarirmi le idee su come comportarmi. Sono incinta
di 11 settimane, tra qualche giorno dovrei affrontare l’interruzione di gravidanza, ma i dubbi su quello che sto per fare mi affliggono e mi tormentano. Ho 22 anni, i miei non sanno nulla, il ragazzo col quale sto insieme da un anno, vive a mille km da me. Sono una studentessa, lui lavora, ma ha alle spalle un matrimonio finito male e due bambini molto piccoli. Lui non se la sente di avere questo bambino perché dice che in questo momento non ha la tranquillità necessaria (anche economica) x garantire serenità ad un altro bambino… anch’io, come lui, sono dell’avviso che il bambino ha solo diritti, deve solo ricevere amore e attenzione e in questo momento forse
non sarebbe così. Però poi, quando sono sola col mio piccolo angioletto, mi sento un mostro x quello che sto per fargli, sento dentro di me il desiderio di avere questo bambino, di crescerlo, di dargli tutto l’amore di cui ha bisogno… e mi dico che non è giusto ucciderlo, che entrambi dobbiamo
prenderci le nostre responsabilità! Ma poi, improvvisamente, ripiombo nell’angoscia più devastante e, ogni secondo, spero che lui mi telefoni per dirmi “teniamolo a qualsiasi costo”. Il mio ragazzo ha paura che i
problemi ci tolgano la serenità e che ne vada di mezzo il bambino. Lui ha sulla coscienza i due suoi figli perché si sente in colpa di non avergli garantito una famiglia. Dice che è solo una questione di tempo, che dobbiamo insieme prima costruirci una futuro solido e poi pensare ad un bambino. E che dopo questa interruzione, abbiamo il dovere di impegnarci seriamente a costruire pezzo dopo pezzo la nostra vita insieme. Ma io mi chiedo: non ha nessun valore il fatto che una vita è stata già creata? Come si fa a pensare al prossimo futuro, ad altri figli? Sono divisa tra l’amore x questo bambino e l’amore
che provo per lui. Non vorrei dargli un dispiacere e non vorrei neanche far del male al mio bambino mettendolo al mondo tra mille difficoltà. Lei pensa
che lui abbia solo paura e che il suo sia solo il modo più facile x scappare dalle sue responsabilità? Io mi sento profondamente sola contro il mondo… l’unico sostegno è l’angioletto che porto dentro. La prego di rispondermi al più presto. Venerdì avrei l’intervento. Grazie

Carissima,
credo che nessuno abbia il diritto di decidere della sorte di un angioletto, se non lei stessa, eventualmente insieme al suo fidanzato. È una scelta che non si dimentica e dunque va fatta con grande consapevolezza.
Tanti, tanti auguri.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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