Anonimo

chiede:

Gentilissimo dottor Annona,
le scrissi qualche tempo fa un po’ in ansia per il fatto che questo bambino tanto desiderato non arrivava. Beh, le sue tranquillizzazioni hanno fatto sì che io smettessi di contare i giorni del ciclo sperando di non veder arrivare le mestruazioni. Proprio quando – non voglio dire che non ci pensassi più… mentirei… – ma con l’anima in pace, avevo deciso di non drammatizzare, ho accumulato 10 giorni di ritardo (non volevo delusioni, perciò ho aspettato a fare il test) e poi la bellissima notizia. Sono entrata da circa una settimana nel quarto mese e le cose, ora, sembrano proseguire bene. Vado a spiegarLe l’uso della parola “ora” così che poi possa farle le mie domande (chiedo scusa già fin da ora per la loro quantità). Alla sesta settimana ho avuto una orticaria ostinata e diffusa in tutto il corpo; solo in ritardo abbiamo capito che la causa era un’importante intolleranza al Folac (dapprima si pensava al Buscopan che mi era stato prescritto per dei dolori addominali). Questo ritardo di non più di tre giorni – che ha portato i miei medici (il generico e il ginecologo) a farmi sospendere subito il buscopan, principale indiziato, anziché l’impensabile folac (sembra che l’intolleranza a questo integratore o a qualche suo eccipiente sia molto rara se non sconosciuta) – mi ha purtroppo generato un brutto shock anafilattico. Per farla breve: per smaltire l’intossicazione e debellare l’orticaria ho preso importanti dosi (2 ogni 6 ore per circa 3 settimane) di Bentelan a scalare, anche se il primo tentativo di riduzione delle dosi è andato a vuoto. Sarebbe stato necessario – a detta del ginecologo reperibile quella domenica – anche un antistaminico (tipo Zirtec) che io, per paura di malformazioni fetali e su consiglio anche del mio ginecologo, mi sono astenuta dal prendere, magari sopportando un po’ di più pruriti e gonfiori. Ebbene la prima questione è sapere cosa ne pensa Lei di questa vicenda, se conosce altri casi di intolleranza all’acido folico (o cos’altro contenuto nel folac), se non aver assunto acido folico aumenti o meno le possibilità di danni al tubo neurale (quanto è diffusa la spina bifida in Europa?), se abbia fatto bene o meno a non prendere l’antistaminico e, soprattutto, se tutto quel cortisone possa in qualche modo aver arrecato danni al mio piccolo. Un’altra domanda che vorrei porle è relativa alla toxoplasmosi che io non ho mai avuto. I miei ultimi esami del sangue risalgono ai primi di gennaio ed era tutto a posto; solo ieri ho però letto che le verdure crude vanno completamente bandite (anche se ben lavate con bicarbonato o amuchina) così come gli insaccati e la carne di maiale benché ben cotta. Non sapendo ciò, ho sempre mangiato tutto quanto appena detto, se pur con tutte le attenzioni del caso, anche dopo gli ultimi esami. Dunque: quel che ho letto è giusto? Corro rischi di aver contratto la toxoplasmosi negli ultimi 20 giorni? Il prosciutto crudo (che non è un insaccato ma è pur sempre maiale) si può mangiare? Se questa malattia si contrae in gravidanza, che rischi si corrono? È più pericolosa nei primi tre mesi o successivamente? Infine: dopo aver concepito nostro figlio – che sembra proprio essere un maschietto – io e mio marito non abbiamo più fatto l’amore per la paura di poter in qualche modo influire sul buon andamento della gravidanza. Questo bimbo è stato a tal punto voluto che non vorremmo creargli problemi per qualcosa a cui – entrambi – sappiamo (o almeno crediamo) di poter rinunciare anche fino al parto. Sui forum si leggono testimonianze di coppie che non hanno rallentato nemmeno un po’ la loro attività sessuale e di altre che, in concomitanza con un rapporto, hanno invece addirittura perso il loro bambino. Si legge che le contrazioni dell’utero provocate da un orgasmo possano provocare aborti così come la penetrazione del liquido seminale. Ci terrei a conoscere il suo parere in merito anche se poi non so – se anche dovesse tranquillizzarmi – se riusciremmo a superare le paure; in fondo non facendo sesso si riscoprono tanti atteggiamenti affettuosi e si dà ad essi una valenza di gran lunga maggiore: un abbraccio esprime talmente tanti sentimenti insieme che ci si rende conto di quanto sia un peccato averne dimenticato, in passato, l’intensità. Mi rendo conto di essermi dilungata fin troppo, ma confido lo stesso in una (!) sua risposta. Cordialmente la saluto.

Gentilissima Finalmente mamma ’73,
innanzitutto auguri. Mi fa piacere che il mio ottimismo sia andato a buon fine. La sua esperienza può essere di sprone a tante altre che spero leggano la sua e-mail. Non ho avuto esperienze di allergie all’acido folico, ma solo casi di lievi intolleranze. La sua allergia potrebbe anche essere dovuta ad un eccipiente e non all’acido folico. Chieda il parere di un allergologo. Non si angosci per la sospensione di questa vitamina. La sua reale efficacia nella prevenzione delle malformazioni del tubo neurale si esercita solo nelle prime settimane e addirittura prima ancora di iniziare la gravidanza. In quei paesi del Nord Europa, come l’Inghilterra e l’Irlanda, dove tali malformazioni sono molto frequenti, è così che si adotta la profilassi, cominciando un mese prima di iniziare la gravidanza. Quindi è senz’altro utile in gravidanza integrare con acido folico, ma non indispensabile. Tenga presente che nella dieta se ne assume una discreta quantità. Ecco perché dubito dell’allergia a tale componente. I corticosteroidi non presentano particolari controindicazioni in gravidanza. Per la toxoplasmosi sono eccessive le sue misure: è sufficiente evitare contatti con gatti e cani di strada, lavare bene frutta e verdura, evitando di mangiare le parti più esterne, ed evitare le carni crude fra cui gli insaccati, specie se di dubbia o troppo paesana provenienza. Dovrà ripetere il test almeno ogni due mesi per assicurarsi di non essersi contagiata. Se proprio ciò avvenisse, esistono delle terapie in grado di assicurare ottimi risultati in termini di prevenzione dell’infezione fetale. Il pericolo per il feto esiste per tutta la durata della gravidanza ed è superiore nei mesi superiori. Per i rapporti sessuali, le dico che sono consentiti in gravidanza a meno di complicazioni. La gravidanza non è una malattia ma uno stato fisiologico. Quindi se i rapporti risultano graditi alla gravida, se ne possono avere. Alcune coppie aumentano la loro attività, altre meno. Se davvero un rapporto fosse in grado di provocare l’aborto, sarebbe una strage. Mi faccia un quesito per volta la prossima volta e soprattutto faccia una ricerca nelle mie precedenti risposte. Le sue domande rientrano infatti fra quelle più frequenti. Oltre alle risposte troverà anche le esperienze di altre donne e trovandole simili alle sue già si sentirà più tranquilla. Cordiali saluti e ancora auguri.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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