Carmela

chiede:

Salve Dottore,
sono alla diciannovesima settimana di gravidanza e da qualche giorno, dopo il controllo mensile sono entrata in un terribile vortice di angoscia e paura, le spiego il motivo: nel corso dell’eco la mia dottoressa dopo aver controllato i parametri vitali del feto e avermi detto che la crescita non desta preoccupazioni, mi dice che però c’è qualcosa che non va.
Tutto il tempo del controllo il mio utero è stato contratto ed ha assunto una forma che l’ha messa in allarme. Mi ha dato una terapia importante, 10 giorni di siringhe Prontogest e in seguito progesterone in ovuli per 2 volte al giorno. Mi ha poi detto che per lei è importante arrivare a 34 settimane, ma non crede sia fattibile, lei cercherà con la terapia di prendere quante più settimane possibili.
La mia domanda è la seguente: se dovesse succedere qualcosa nei prossimi giorni o settimane, è da considerarsi aborto? Vi è qualche possibilità di vita per il feto?
Grazie in anticipo per la risposta.

Gentile Carmela,
purtroppo non posso giudicare in quanto non l’ho visitata. Occorre che stia in contatto con la sua ginecologa e segua le sue indicazioni. Comunque non sempre la presenza di contrazioni si accompagna ad un parto prematuro.
È ovvio che quanto più è prematuro il parto, tanto più è pericoloso per il bimbo. Si considera aborto fino a 23-24 settimane, mentre successivamente è un parto, benchè prematuro.
Posso dirle che in genere, se la cervicometria si mantiene entro certi limiti, non dovrebbero esserci grandi rischi. Se invece il collo è raccorciato, per esempio meno di 2,5 cm, il rischio c’è.
Si informi su di un centro munito di TIN dove rivolgersi in caso di parto prematuro e incroci le dita.
Cordiali saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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  • Ginecologo