Mariangela R.

chiede:

Gent.mo dottore,
ho subito un aborto interno, presumibilmente (sulla base delle dimensioni del feto) all’ottava settimana di gestazione. Ho appreso la notizia solo qualche giorno fa, alla dodicesima settimana, e sono in attesa del raschiamento.
In questi ultimi giorni, dopo aver appreso la notizia, mi è capitato di mangiare alimenti a rischio toxoplasmosi (prosciutto crudo, fragole), pensando di non rischiare più nulla. La mia intenzione, però, è quella di riprovare a concepire non appena sarà possibile. Pensa che questo comportamento possa avere (nel malaugurato caso di contaminazioni) effetti sulla successiva gravidanza? Dovrei evitare di ingerire alimenti a rischio anche in questo periodo?
Ho appena letto che, in caso di infezione, dovrebbero poi passare 6 mesi prima di avviare una nuova gravidanza.
Grazie

Gentile Mariangela,
sicuramente quando gli anticorpi sono negativi, e questo significa che non si è mai venuti a contatto con il parassita e si ha intenzione di procreare, è buona regola osservare in maniera corretta gli accorgimenti da mettere in pratica senza farsi prendere da eccessive preoccupazioni.
Sui tempi necessari per ritentare una gravidanza dopo un aborto non c’è univocità di vedute. Molto può dipendere dalla presunta causa dell’aborto, questo ovviamente quando è possibile ipotizzarne una. Secondo alcune scuole di pensiero si può già tentare una nuova gravidanza dopo il ciclo successivo.
Personalmente io consiglio sempre di eseguire in ogni caso alcuni esami precauzionali, come per esempio i fattori genici coagulativi, esami autoimmunitari, reumatologici, etc.
Un saluto

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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