Anonimo

chiede:

Gentile dottore,
tra circa 4 settimane dovrò partorire.
Dal tampone vaginale eseguito una settimana fa, l’identificazione
biochimica ha rilevato la presenza di Enterococcus species (300.000)
UFC/ml.
Non lamento alcun fastidio (nessun dolore, nessun bruciore,
nè purito;
però sono molto preoccupata per la mia bimba e temo che
durante il parto,
a contatto con questo batterio, lei possa
contrarre delle infezioni.
Il mio ginecologo mi ha prescritto una
crema vaginale (Zidoval), utilizzo
per l’igiene intima un detergente
a base di acido lattico e spesso sciolgo
nell’acqua un cucchiaio di
bicarbonato, ma leggo che si tratta di batteri
resistenti e mi
chiedo se questi rimedi siano sufficienti.
L’enterococco può
costituire un pericolo per la piccola al momento della
nascita? Ci
sono gli stessi margini di rischio riscontrabili con batteri
come lo
streptococco?
La ringrazio infinitamente.

Gentile signora, se al momento del parto l’infezione fosse ancora
presente, non resta che ricorrere ad un taglio cesareo. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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