Anonimo

chiede:

Egr. Dott. Annona,
ho letto la Sua risposta al signore che lamenta negligenza e imperizia a carico del ginecologo che non ha “visto” le malformazioni del nascituro e devo dirLe sinceramente che ho colto nelle Sue parole un autentico
sentimento di partecipazione al dolore di chi Le ha scritto e arrivo anche a condividere, ma non completamente, le giustificazioni fatte in favore del collega. Io desidero esporLe un diverso caso (di negligenza e imperizia medica) occorso a mia figlia, che ha perso al compimento della 40^ settimana di gravidanza il suo bambino, deceduto proprio in prossimità del parto per ipossia da attorcigliamento del cordone ombelicale attorno al collo. Il suo medico curante, primario con esperienza ultratrentennale
della struttura ospedaliera nella quale si è verificato il tristissimo evento, pur avendo avuto la possibilità, per ben tre volte durante l’ultima settimana, di visitare l’ormai prossima mamma, non solo si è astenuto dall’eseguire uno straccio di ecografia (a suo dire non necessaria stante il regolare decorso della gravidanza), non solo ha rifiutato il ricovero in ospedale di mia figlia, non solo ha respinto l’accorata ansiosa istanza di procedere al parto cesareo, ma non si è nemmeno preoccupato di conoscere i referti dei tre controlli dei battiti cardiaci fetali fatti eseguire, a mezzo di un comunissimo apparecchietto munito di display, dalla solita ostetrica, distratta e frettolosa, tanto da non annotare sugli stessi, poi firmati da un medico altrettanto distretto e frettoloso, il numero dei battiti medesimi, essendosi limitata, ogni volta, ad annotare che erano presenti. Le sarei grato se volesse esprimere il Suo parere anche per il caso di mia figlia. Quest’altro Suo collega che, in pratica, si è soltanto preoccupato di determinare, a mezzo di una molto empirica ispezione vaginale, la data del parto, disinteressandosi completamente delle condizioni di salute del nascituro, secondo Lei, ha usato diligenza e perizia professionale o no?

Gentile Signora,
per quanto la sua descrizione sia accurata, non sono in grado di stabilire
se ci sono state negligenza e imperizia. Vi preghiamo di non usare questo
servizio per chiederci il parere sull’operato dei vostri medici. Non è
questa la sede. Lei ha bisogno di una consulenza medico-legale, lavoro di
non poco conto, che va remunerato ed eseguito con spirito obiettivo e non
sulla scia emozionale del triste evento. In conclusione, mi dispiace per la
dolorosa esperienza, ma le consiglio di esaminare l’accaduto a freddo, a
distanza di un po’ di tempo, e con l’aiuto di un ginecologo esperto in
medicina-legale.
Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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