Anonimo

chiede:

Salve, sono alla quinta settimana seguo una dieta per lo più vegetariana: non mangio carne né latte e latticini (per intolleranza), mangio tre volte a settimana pesce(platessa, salmone fresco, spigola, alici) e una volta a settimana due uova, per il resto frutta verdura ogni giorno pomodorini pachino o salsa di pomodoro preparata in casa e almeno una volta a settimana tofu e seitan, pasta e pane integrali. Cerco anche di assumere due cucchiaini al giorno di melassa. Il mio ginecologo, quando ha appreso il mio rifiuto per la carne e i latticini, mi ha prescritto degli integratori di tutte (o quasi) le vitamine e i minerali. Sono restia ad assumere questi integratori la cui confezione indica un apporto del 200% dei vari elementi (ferro, vitamina D, ecc). Intanto ho richiesto al medico curante la prescrizione degli esami di laboratorio per verificare se ci sono effettivamente delle carenze. Lei cosa mi consiglia a riguardo? Grazie e buon lavoro

Gentile lettrice, il suo stile alimentare, benché qui delineato solo per sommi capi, sembra del tipo che non solo non espone a carenze vitaminiche o di sali minerali, ma rappresenta al contrario lo stile alimentare “modello” per assicurarsi il corretto fabbisogno di questi oligoelementi. In quest’epoca di sovrappeso dilagante, infatti, è proprio la dieta fatta di carne, insaccati, e, scendendo via via di qualità, di merendine, bevande zuccherate e junk food in genere, ad esporre al rischio di malnutrizione per difetto in relazione a vitamine ed oligoelementi. Che ovviamente non sono presenti nel cibo spazzatura, nè in carni fresche e conservate, ma sono invece abbondanti proprio nei cibi che mangia lei (ad eccezione del ferro, di cui parliamo tra un attimo). Una dieta prevalentemente vegetariana assicura infatti il completo soddisfacimento dei fabbisogni di praticamente tutti gli oligoelementi di cui siamo solitamente un po’ “a corto”. Per quanto riguarda l’uso degli integratori vi sono oramai diversi studi in letteratura che dimostrano come le vitamine e gli oligoelementi vengano assorbiti più efficacemente quando inseriti nel contesto di un alimento, piuttosto che in monoconcentrati farmacologici. Per quanto riguarda il calcio il suo fabbisogno giornaliero, ora che è gravida, sale a 1000 milligrammi al giorno, che possono essere già sfiorati consumando due litri d’acqua calcica (con per esempio 350 milligrammi / litro in etichetta); di calcio sono poi ricchissimi gli aromi della cucina mediterranea (ad esempio la salvia è in assoluto l’alimento più ricco in calcio, ma anche prezzemolo, rosmarino, timo, basilico ecc), oltre che molte verdure ed ortaggi, pesci, cereali e diversi altri alimenti. Il ferro è l’unico minerale che, in casi di documentata necessità (emoglobina inferiore a 10,5 mg/dl), dovrebbe essere integrato in gravidanza. Le sconsiglio inoltre di fare esami di laboratorio per documentare carenze: a parte l’emoglobina (dosaggio già previsto negli esami di routine che fa mensilmente) e l’acido folico gli altri parametri che può dosare (calcio, magnesio ecc) risultano alterati solo in condizioni patologiche e non in ragione di uno scarso apporto alimentare, per cui si ritroverebbe in mano un referto di fatto inutilizzabile.
Cordialmente,

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Nutrizionista