Anonimo

chiede:

Sono il marito di una donna in gravidanza (5°mese), affetto da
più di un anno da HPV (ceppo 16) che non riesco a debellare. Abbiamo sempre usato il profilattico che abbiamo smesso solo quando abbiamo deciso di concepire un figlio. Mia moglie, al controllo fatto prima di rimanere incinta, era negativa al test (pap test e colposcopia) ma non so cosa sia successo negli ultimi mesi. In particolare, nell’ultimo periodo ho avuto un aggravamento
dell’infezione e chiederemo al ginecologo di verificare se anche mia moglie è infetta. La domanda è: è vero che nel caso di infezione di mia moglie è meglio partorire con taglio cesareo, onde evitare contagio per il neonato? Vista la mia esperienza, non vorrei che mio figlio soffrisse appena nato di tutti
i fastidi e problemi che tale infezione comporta. Grazie

Gentile Sig. V.,
è giusto fare dei controlli a sua moglie, anche dopo il parto e direi per
tutta la vita. Per quanto riguarda le modalità del parto, al fine di evitare
l’infezione al feto, è abbastanza controverso se ricorrere o meno al taglio
cesareo. Le ultime indicazioni sembrano dare una preferenza al taglio
cesareo solo in caso di infezione conclamata, clinicamente visibile. Ma si
sa che anche un’infezione non visibile può contagiare il feto. Si tratta di
probabilità più o meno alte, ma certezze ve ne sono poche: in sostanza il
contagio non è obbligatorio né particolarmente frequente. Ci si chiede: vale
la pena allora fare un taglio cesareo? Però ogni singola paziente vuole
certezze. Parlatene allora con il vostro ginecologo e anche con lo
specialista che l’ha seguita finora per la sua affezione maschile e decidete
assieme. Cordiali saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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