Anonimo

chiede:

Buongiorno! Sono una ragazza di 28 anni che tenta (inutilmente) da
più di un anno di avere un bambino. Premetto che circa due anni fa ho subito
l’asportazione dell’ovaia destra a causa di una cisti dermoide. Mi sono
rivolta a un centro di fecondazione assistita e sto facendo tutte le analisi
necessarie. Il tampone è risultato positivo all’ureaplasma Urealyticum ed ho
fatto una prima cura con Mecloderm, che non ha risolto il problema. Poi ho
fatto il Deltavagin + Lavanda Endenil. Ho preso le prime 5 candelette, ma
poi visto che ho avuto una piccola perdita e dovevano tornarmi le
mestruazioni, non ho messo l’ultima candeletta. In realtà la perdita si è
interrotta ed il ciclo mi ha ritardato di 8 giorni (può essere dovuto
all’antibiotico, o devo preoccuparmi?). Ora la ginecologa mi ha detto che
appena finisce il ciclo devo mettere l’ultima candeletta e poi faremo il
tampone, ma io mi domando: ha ancora senso metterla? Sono passati 15 gg
dalle prime 5 ed io sapevo che con gli antibiotici non si può fare “come ci
pare”… Inoltre, se non dovesse essermi ancora passata l’infezione, non mi
faranno fare l’isterosalpingografia e quindi non saprò ancora se la tuba sta
bene… che potrò fare in quel caso? La cura che mi hanno dato è giusta o c’è
qualcosa che fa più effetto? La prego, mi risponda perché sto veramente “impazzendo”…
Cordiali Saluti.

Gentile signora, una condotta praticabile in circostanze del genere, spesso ribelli quando le
cure locali non si dimostrano efficaci, può essere una cura per via generale sulla base dell’antibiogramma da praticare una settimana prima delle procedure di fecondazione assistita. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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