L’elettroencefalogramma (EEG) registra l’attività elettrica del cervello ed è un esame frequentemente richiesto nella diagnosi delle malattie neurologiche.

Come funziona

Il procedimento utilizzato è simile a quello dell’elettrocardiogramma. Si fissano infatti, piccoli elettrodi di metallo nobile direttamente al cuoio capelluto del paziente, in corrispondenza delle diverse aree della corteccia cerebrale, i quali si collegano ad un potente amplificatore per aumentare il biopotenziale di per sé molto modesto (fino ad alcune centinaia di microvolt).

Al paziente viene chiesto di rimanere su una sedia in posizione di riposo e con gli occhi chiusi. Durante l’esame sarà sottoposto a degli stimoli, come ad esempio una lampada stroboscopica che produrrà dei flash, aprire e chiudere gli occhi a intermittenza, respirare profondamente per qualche minuto, ecc. Gli impulsi elettrici emanati dal cervello verranno registrati dagli elettrodi per mezzo di un idoneo registratore multicanale, di solito un registratore a penna e tradotti in un grafico che va poi interpretato dal medico specialista. L’EEG si presenta – eccetto che nel coma profondo e nella morte cerebrale – come una linea con ondulazioni più o meno pronunciate.

In condizioni fisiologiche normali, in una persona adulta, a riposo, il ritmo che si ottiene dalle onde, ha una frequenza di 8-13 cicli al secondo ed è chiamato ritmo alfa. Tale ritmo cambia non appena si aprono gli occhi, ci si addormenta o si è in piena attività cerebrale. In caso di patologie a carico del cervello i risultati dell’elettroencefalogramma consentono di fare una diagnosi iniziale, mentre per la diagnosi di conferma vanno effettuati ulteriori esami.

L’esame in veglia dura all’incirca una mezz’ora, mentre quello in corso di sonno ha una durata variabile da 2 ore, per le registrazioni diurne, all’intera notte per quelle notturne.

A cosa serve

L’elettroencefalogramma registra l’attività elettrica delle cellule cerebrali. Il test è utilizzato come ausilio per valutare la funzione cerebrale e per diagnosticare le malattie del sistema nervoso ed in alcuni casi può anche diagnosticare tumori.

Viene generalmente eseguito a causa di traumi cranici, infezioni cerebrali, problemi di memoria, disturbi cerebrovascolari, disturbi del sonno ed inoltre ha un’elevata sensibilità nella diagnosi di epilessia.

L’EEG ha invece una bassa sensibilità nell’individuare processi espansivi intracerebrali rispetto ad una Tomografia Assiale Computerizzata o una Risonanza Magnetica Nucleare. Infatti, esso non è utile nella diagnosi delle cefalee, non è in grado di distinguere fra vari tipi di cefalea e non è in grado di distinguere una cefalea da cause organiche.

Come prepararsi all’esame

è utile lavarsi i capelli senza utilizzare nessuno spray o gelatina, mangiare cibi come di consueto e si può continuare ad assumere i farmaci abituali, a meno che il medico non stabilisca il contrario. Se si deve effettuare un EEG in sonno, può essere chiesto al paziente di dormire meno del solito la notte prima del test.

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