L’ecografia Doppler (“ecodoppler”) in gravidanza è una tecnica che sfrutta l’effetto Doppler caratteristico dei fluidi in movimento e permette quindi di rappresentare graficamente il passaggio di sangue nei vasi (flussimetria Doppler) o addirittura di visualizzare il movimento del sangue per dimostrare la direzione del flusso (eco-color-Doppler) attraverso l’applicazione degli ultrasuoni.

Come riportano le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità

La tecnologia Doppler a ultrasuoni valuta l’arteria ombelicale (e altre arterie fetali) per verificare la salute fetale nel terzo trimestre di gravidanza. È usata soprattutto nelle gravidanze a rischio per identificare compromissioni fetali ed è utile per ridurre la mortalità perinatale. Può essere utile anche quando utilizzata come intervento prima del parto per rintracciare compromissioni fetali e predire complicazioni, in particolare preeclampsia e ritardo di crescita in gravidanze apparentemente fisiologiche. L’utilizzo degli ultrasuoni Doppler è utile per riconoscere i feti che stanno crescendo poco e quelli che sono piccoli di costituzione. Può essere effettuata come parte di un esame fetale a ultrasuoni oppure separatamente. L’esame quantifica il flusso di sangue attraverso l’arteria ombelicale.

A cosa serve l’ecodoppler in gravidanza

Come riporta il documento di AOGOI dedicato alla Velocimetria doppler nella prevenzione del danno fetale cerebrale, l’esecuzione dell’esame è indicato nei seguenti casi:

  • iposviluppo fetale;
  • ipertensione materna;
  • preeclampsia;
  • gravidanza gemellare con crescita discordante;
  • diabete materno con vasculopatia;
  • anemia fetale;
  • idrope fetale;
  • sindrome malformativa fetale;
  • cardiopatia congenita.

Secondo le linee guida della Società Italiana di Ecografia Ostetrico Ginecologica (SIEOG):

la velocimetria delle arterie uterine può essere eseguita sia nel primo che nel secondo trimestre (20-24 settimane) e permette di identificare le gravidanze a rischio di sviluppare in seguito preeclampsia e/o ritardo di crescita intrauterino, con una sensibilità che oscilla tra il 60 e l’80%, in funzione delle condizioni di rischio della gravidanza stessa e della gravità della condizione ricercata. Se l’esame è eseguito a 20 settimane, circa il 15% delle nullipare presentano indici di resistenza elevati; di queste pazienti, oltre 2/ 3 vanno incontro ad una successiva normalizzazione delle resistenze uterine entro la fine del II trimestre quando si completa la placentazione. Le più recenti revisioni della letteratura sottolineano il fatto che la velocimetria Doppler delle arterie uterine ha una buona capacità di prevedere le forme severe e ad esordio precoce di preeclampsia e restrizione della crescita fetale.

Come funziona l’ecografia Doppler

Come abbiamo visto, l’utilizzo dell’effetto Doppler negli ultrasuoni serve per misurare la velocità del flusso sanguigno che attraversa il cordone ombelicale, ma anche il cervello e il cuore del feto. In questo modo è possibile evidenziare l’afflusso di ossigeno e nutrienti che arrivano al feto tramite la placenta.

Per effettuare l’esame si utilizza una sonda di ultrasuoni: sulla pancia viene applicato un gel che favorisce la trasmissione degli ultrasuoni. La riflessione degli ultrasuoni avviene verso la sonda ricevente secondo una frequenza proporzionale alla velocità del sangue ed all’angolo d’incidenza del fascio di ultrasuoni sul vaso.

Il segnale riflesso permette di valutare sia la velocità che la direzione del flusso del sangue.

L’eco-Doppler aggiunge all’ascolto anche la visione che, sfruttando il principio dell’ecografia, è capace di esaminare la forma, le componenti delle vene e le loro eventuali alterazioni ed osservare, inoltre, il comportamento del flusso sanguigno.

Eco-color-Doppler

La metodica dell’eco-color-doppler permette di individuare in tempo reale i vasi sanguigni e un’eventuale patologia, perché aggiunge all’immagine ecografica il colore del segnale del flusso. Come indica la SIEOG

Il color Doppler può essere utile nell’evidenziare il flusso trofoblastico, caratterizzato da bassa resistenza. Tale reperto Doppler può essere presente anche nel corpo luteo che è omolaterale alla gravidanza ectopica nel 70% dei casi.

L’immagine ecografica “a colori” permette all’operatore di individuare facilmente un eventuale flusso anomalo, che viene evidenziato dalle regioni di colore.

L’eco-color-doppler può quindi mostrare non solo la presenza di reflusso in alcune particolari zone anatomiche,  in particolari sedi anatomiche (circolo venoso profondo, ostio safeno femorale, ostio safeno popliteo) ma può misurarne anche l’entità.

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