Con la nascita di un nuovo bambino i genitori hanno il compito e il dovere di occuparsi della sua salute, anche in un’ottica preventiva tramite le vaccinazioni previste per legge. La disciplina vigente è cambiata nel corso degli anni anche come conseguenza del progressivo calo delle vaccinazioni (sia quelle obbligatorie che quelle raccomandate) che dal 2013 interessa il nostro Paese.

È quindi importantissimo e utile fare il punto sul cosiddetto calendario vaccinale vigente in Italia scoprendo l’utilità, le caratteristiche e le indicazioni da seguire per proteggere i propri figli e l’intera comunità.

Vaccinazioni: a cosa servono e perché farle

Quando si parla di vaccinazione, infatti, si fa riferimento a un modo semplice, sicuro ed efficace per proteggersi dalle malattie pericolose per la salute prima di entrarvi in contatto riducendo la probabilità di trasmettere ad altri una malattia infettiva.

Vaccinarsi, quindi, è una scelta a tutela della salute dei propri figli ma anche di coloro che entrano in contatto con lui, motivo per cui in Italia il rispetto degli obblighi vaccinali è un requisito richiesto per l’ammissione all’asilo nido e alla scuola dell’infanzia. La vaccinazione risulta indispensabile per l’ingresso a scuola per i bambini da 0 a 6 anni, mentre per quelli più grandi l’accesso è comunque garantito, ma viene attivato uno specifico percorso di recupero delle vaccinazioni con il rischio di andare incontro a sanzioni amministrative che vanno da 100€ a 500€.

Sostanzialmente i vaccini utilizzano le difese naturali già presenti nell’organismo con lo scopo di rafforzare le difese immunitarie in modo da renderlo resistente a delle specifiche infezioni. Per alcuni vaccini è sufficiente una sola somministrazione per assicurare l’immunizzazione, in altri è richiesto un richiamo (o booster) per mantenere l’immunizzazione.

Esistono diverse tipologie di vaccini, sia come modalità di somministrazione (iniezioni, liquidi, pillole o spray nasali) che come composizione. Ciascuno di essi ha lo scopo di migliorare le difese immunitarie allo scopo di permettere all’organismo di riconoscere i virus e i batteri pericolosi per la salute e adottare le misure necessarie per contrastarli.

Esistono vaccini vivi attenuati (che utilizzano una forma indebolita del germe), quelli inattivati (nei quali vi è l’impiego di un germe morto), quelli subunità, ricombinanti, polisaccaridi e coniugati (che usano solamente delle parti specifiche del germe), quelli tossoidi (che impiegano una tossina prodotta dal germe), quelli mRNA (che usato l’RNA messaggero utile per fornire alle cellule le informazioni necessarie per produrre la proteina del germe) e quelli vettoriali virali (che impiegano materiale genetico necessario per istruire le cellule a produrre una proteina del germe).

Ogni vaccino ha un funzionamento diverso, ma tutti innescano una risposta immunitaria utile a difendere l’organismo dalle infezioni responsabili di gravi malattie. Inoltre grazie ai vaccini è stato possibile in diverse parti del mondo eliminare definitivamente alcune malattie responsabili di elevati livelli di morbilità e mortalità (in tutto il mondo grazie alle vaccinazioni si previene la morte di circa 3 milioni di persone).

Tra le principali malattie cui proteggono i vaccini rientrano l’Epatite B, l’HPV, il morbillo, la rosolia, la parotite, la polio, il vaiolo, la varicella, l’influenza, il tetano, la difterite, la pertosse, la meningite e la tubercolosi. Attualmente per il Covid-19 è previsto un vaccino mRNA prodotto da Pfizer-BioNTech, che ha ricevuto l’autorizzazione all’uso di emergenza per i bambini tra i 5 e i 15 anni ed è completamente approvato per l’utilizzo in quelli con più di 16 anni.

Per questo motivo è fondamentale seguire i programmi vaccinali nazionali, in quanto un calo o un ritardo nella vaccinazione può provocare la nuova rapida diffusione di malattie che erano state debellate o per le quali era stata ridotta l’incidenza.

La vaccinazione riduce notevolmente il rischio di contagio, ma non sempre è in grado di offrire un’immunità del 100%. Questo più che confutare l’efficacia della vaccinazione conferma l’importanza di sottoporsi al programma vaccinale in modo da ridurre la circolazione delle malattie più gravi e proteggere i soggetti più deboli nei quali, per motivi non ancora noti, l’immunizzazione non è completa.

Soggetti con il sistema immunitario debole, quelli con gravi reazioni allergiche (anafilassi) a precedenti dosi di vaccino e agli ingredienti presenti nei vaccini sono esentati dalla vaccinazione. Sono esentati anche coloro che si sono immunizzati a seguito della malattia naturale e tutti coloro che hanno specifiche condizioni cliniche, temporanee o permanenti, che costituiscono una controindicazione alla vaccinazione.

Le vaccinazioni obbligatorie e facoltative

In Italia la Legge 119/2017 disciplina quali sono i vaccini obbligatori e gratuiti e quelli raccomandati e offerti liberamente e gratuitamente per tutti i minori, sia italiani che stranieri. La legge fa riferimento al Calendario Vaccinale Nazionale 2017-2019 (confermato fino al 2021) e poi inserito nei LEA, Livelli Essenziali di Assistenza. La legge italiana prevede l’obbligo per tutti i minori di 16 anni di sottoporsi a 10 vaccinazioni e raccomanda fortemente di accedere, sempre in maniera gratuita, ad altri 4.

L’estensione dell’numero di vaccini obbligatori per i bambini da 0 a 16 anni pone un differente calendario vaccinale in base all’anno di nascita. L’obbligo vaccinale parte per tutti i bambini nati dal 2017; per i nati dal 2001 al 2016 la vaccinazione va somministrata seguendo il calendario vaccinale nazionale che era vigente nell’anno di nascita.

Fondamentalmente la differenza è minima essendo tutti gli stessi vaccini obbligatori a eccezione di quello per la varicella, il cui obbligo è stato introdotto a partire dai nati nel 2017.

È competenza e facoltà delle Regioni e delle Pubbliche Amministrazioni disporre dell’ampliamento dell’offerta vaccinale, sia per il tipo di vaccini che per specifiche categorie di persone.

Il calendario vaccinale in Italia

Calendario-vaccinale-in-Italia
Fonte: Istock

il programma vaccinale vigente in Italia prevede l’obbligo a partire dal terzo mese di vita fino a 16 anni e per i minori stranieri non accompagnati. L’obbligo riguarda i vaccini anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilius tipo B, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella.

Sono invece raccomandati i vaccini anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-prenumococcica e anti-rotavirus. Questo il calendario dettagliato:

  • 3 mesi
    • 1 dose vaccino esavalente (contro difterite, tetano, pertosse, polio, epatite V e infezioni da Haenmophilus influenae tipo B;
    • 1 dose vaccino prenumococcico coniugato (contro le infezioni da Streptococcus pneumoniae;
    • 1 dose vaccino contro il meningococco B (da eseguire a 15 giorni di distanza dalle precedenti due dosi e protegge dalle infezioni da Neisseria meningitidis);
    • 1 dose vaccino contro il rotavirus
  • 4 mesi
    • 2 dose vaccino contro il rotavirus;
    • 2 dose vaccino contro il meningococco B.
  • 5 mesi
    • 2 dose vaccino esavalente;
    • 2 dose vaccino pneumococcico coniugato.
  • 6 mesi
    • 3 dose vaccino contro il meningococco B (da eseguire dopo 1 mese dalla seconda dose).
  • 11 mesi
    • 3 dose vaccino esavalente;
    • 3 dose vaccino pneumococcico coniugato.
  • 13-15 mesi
    • 1 dose vaccino tetravalente (contro morbillo, parotite, rosolia e varicella);
    • Vaccino contro il meningococco C coniugato;
    • Vaccino contro il meningococco B.
  • 6 anni
    • 2 dose vaccino tetravalente
    • 4 dose vaccino DTPa+IPV (contro difterite, tetano, pertosse e polio).
  • 12-18 anni
    • Vaccino DtpalPV (contro difterite, tetano, pertosse e polio in una formulazione per adulti);
    • Vaccino HPV;
    • Vaccino contro il meningococco ACWY.

Inoltre dal 2020 ai bambini sotto i 6 anni è raccomandato anche il vaccino contro l’influenza in quanto i sintomi sono sovrapponibili a quelli del Covid-19.

Per alcuni soggetti ad alto rischio il numero di dosi e la distanza di somministrazione varia rispetto al calendario generale. In molti casi è prevista la somministrazione contemporanea di più vaccini in quanto le evidenze scientifiche non mostrano effetti negativi.

È importante rispettare le tempistiche previste dal calendario vaccinale ed evitare di saltare un appuntamento. Ritardare o mancare una vaccinazione espone i bambini a un rischio grave di contrarre la malattia che il vaccino avrebbe prevenuto. In questi casi il consulto con il pediatra è indispensabile per valutare come recuperare la vaccinazione saltata.

I vaccini contro il morbillo, la rosolia, la parotite e la varicella sono soggetti a revisione triennale in base a dati della copertura vaccinale e di quelli epidemiologici.

Controindicazioni ed effetti collaterali dei vaccini

Ogni vaccino, così come ogni farmaco, prima di essere distribuito e reso obbligatorio o raccomandato, viene sottoposto a numerosi e rigorosi test e controlli. Per questo sono considerati efficaci e sicuri.

I vaccini non contengono mercurio o altre sostanze responsabili di provocare danni, non causano autismo, non indeboliscono il sistema immunitario e non provocano allergie o condizioni avverse. I comuni effetti collaterali sono lievi e di breve durata (non più di un paio di giorni) e riguardano prevalentemente l’indolenzimento e l’arrossamento nella zona dove è avvenuta l’iniezione, febbre e uno stato di debolezza generale.

Più raramente si può avere una reazione allergica che generalmente si manifesta dopo pochi minuti l’avvenuta somministrazione. Per questo motivo dopo ogni vaccinazione si richiede l’attesa di circa 15 minuti prima di abbandonare l’ospedale, lo studio medico o in luogo dove si è ricevuta la dose di vaccino, in modo da monitorare che non ci siano conseguenze serie o, se presenti, intervenire tempestivamente e prontamente.

Seguici anche su Google News!
Ti è stato utile?
Rating: 4.0/5. Su un totale di 1 voto.
Attendere prego...

Categorie

  • Salute e Benessere