Le teorie in fatto di svezzamento e di alimentazione dei bambini piccoli sono in continua e rapida evoluzione. Rispetto al passato, le tabelle di introduzione degli alimenti tendono ad essere meno rigorose di un tempo, e molti genitori scelgono addirittura la strada dell’autosvezzamento (o alimentazione complementare a richiesta), che prevede la stessa dieta per tutti i membri della famiglia, a prescindere dalla loro età. Tuttavia, ci sono alcuni alimenti di cui, per ragioni diverse, è opportuno ritardare l’introduzione, evitando di proporli al bambino nel periodo dello svezzamento.

  1. Il miele
    Per quanto sia un alimento completamente naturale e con tante proprietà benefiche, il miele non va somministrato ai bambini al di sotto dei 12 mesi. Esiste infatti il rischio di contrarre il botulismo infantile, attraverso eventuali spore di botulino catturate dalle spore nell’ambiente e passate nel miele. Il rischio è invece nullo per gli adulti e i bambini più grandi.
  2. Il latte vaccino
    Anche questo alimento va introdotto solo dopo il primo compleanno, a causa del suo contenuto proteico che non è adatto all’apparato digerente di un bambino piccolo. L’OMS consiglia di proseguire l’allattamento al seno anche dopo lo svezzamento, in alternativa si deve continuare a somministrare il latte formulato di tipo 1 o 2.
  3. Le uova crude
    Possono essere veicolo di pericolose salmonelle, quindi non vanno proposte ai bambini in fase di svezzamento. No, dunque, a zabaione, tiramisù, oppure a ricette come la carbonara, a meno di non avere precedentemente pastorizzato le uova. È importante tenere presente che il rischio di salmonellosi con le uova crude vale anche per gli adulti e per i bambini più grandi, anche se le conseguenze dell’infezione possono essere in qualche modo più gestibili rispetto ad un bimbo di pochi mesi.
  4. Tè e caffè
    Il tè contiene una sostanza chiamata tannino, che lega il ferro ed altri minerali importanti, riducendone la biodisponibilità per l’organismo del bambino. Il caffè è invece controindicato per la presenza di caffeina, un eccitante che è contenuto anche in alcune bevande energetiche o zuccherate.
  5. I funghi
    I funghi, anche quelli mangerecci, contengono sostanze che possono intossicare l’organismo, anche se di norma le tossine vengono degradate dal procedimento di cottura. La loro membrana cellulare, inoltre, è fatta di una sostanza chiamata chitina, che è analoga a quella che forma il carapace dei granchi e che è difficilmente digeribile. Per queste ragioni, i funghi vanno sempre consumati cotti e non dovrebbero essere offerti a bambini piccoli. Anche gli adulti dovrebbero consumarli solo saltuariamente ed evitare di mangiarne quantità eccessive.
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