La comparsa di macchie rosse sulla pelle dei bambini (esantema) è un sintomo comune a diverse malattie dell’infanzia. La scarlattina è una di queste e, sebbene più rara e meno pericolosa rispetto al passato (quando il tasso di mortalità associato era del 30%), è una delle più diffuse in età scolare per la sua contagiosità e capacità di trasmettersi per via aerea attraverso le goccioline di saliva presenti negli starnuti, nella tosse o nei giocattoli che i più piccoli tendono a mettere in bocca.

È una condizione rara fino ai due anni di età e più comune nei bambini dai 5 ai 15 anni. Da non confondere con varicella, morbillo e rosolia, la scarlattina è una malattia agevolmente curabile ma che, se non adeguatamente trattata, può generare alcune, anche gravi, complicanze.

Le cause della scarlattina nei bambini

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Fonte: iStock

A differenza delle altre malattie esantematiche dell’infanzia che sono provocate da un virus, la scarlattina nei bambini è determinata da un batterio, ovvero da ceppi di SBEGA (Streptococco Beta Emolitico di gruppo A) i quali producono la tossina pirogenica che, entrando in circolo, provoca l’esantema e gli altri sintomi tipici della malattia.

L’infezione che causa la scarlattina ha un’incubazione (il periodo che va dall’esposizione al patogeno fino alla comparsa dei primi sintomi) che va da 1 a 7 giorni.

La scarlattina è una malattia che può colpire chiunque ma, proprio in ragione delle modalità di trasmissione, ne sono più a rischio i bambini che frequentano asili nido e scuole e i loro rispettivi genitori.

Scarlattina nei bambini: i sintomi

L’infezione della scarlattina avviene per via aerea; il batterio responsabile penetra attraverso le mucose delle vie aeree superiori. Per questo motivo i principali sintomi sono quelli di un’infezione faringea e, solo meno comunemente, come conseguenza di un’infezione da streptococco in altri siti. I sintomi tipici della scarlattina nei bambini sono:

  • mal di gola;
  • difficoltà a deglutire;
  • mal di testa;
  • febbre alta (superiore ai 38°);
  • brividi;
  • arrossamento delle guance;
  • pallore del naso;
  • pallore nella zona intorno alla bocca;
  • ingrossamento dei linfonodi del collo;
  • arrossamento della lingua con comparsa di uno strato bianco;
  • nausea;
  • vomito;
  • dolore addominale.

Il segno distintivo della scarlattina è la comparsa dell’esantema, ovvero dell’eruzione cutanea diffusa di colore rosso scarlatto. Questa inizia generalmente nella zona dell’inguine, delle ascelle e del collo per poi diffondersi in maniera generalizzata su tronco, gambe e braccia e riempire nel giro di 24 ore tutto il corpo.

Nel giro di tre o quattro giorno l’esantema tende a sparire per lasciare il posto a una desquamazione con lamelle fini che parte dal volto e coinvolge poi tutto il corpo. Questa fase della malattia può durare dai 10 ai 20 giorni. Solitamente la scarlattina nei bambini comincia con la comparsa della febbre e del mal di gola; solo dopo un paio di giorni compare l’esantema (che può comunque comparire anche prima o dopo la malattia).

Esiste anche una forma lieve di scarlattina, detta scarlattinetta, nella quale l’esantema e gli altri sintomi principali sono attenuati e più lievi, mentre gli altri sono del tutto assenti.

Come detto all’inizio l’esantema è un sintomo tipico di molte malattie dell’infanzia. Non solo la scarlattina, ma anche la rosolia, il morbillo e la varicella hanno questo tipo di eruzione cutanea diffusa. Nella rosolia e nel morbillo le macchie cutanee compaiono prima dietro le orecchie per poi diffondersi sul volto e sul resto del corpo ma durano non più di pochi giorni. Nella varicella, invece, l’esantema compare prima sulla schiena e sulla pancia e inizialmente è caratterizzato da piccole macchie rosse che poi tendono a ingrandirsi fino a trasformarsi in vescicole e a formare la crosta.

La terapia per la scarlattina nei bambini

La scarlattina nei bambini viene curata efficacemente con gli antibiotici nel giro 7-10 giorni. L’attenzione verso alcune basilari norme igieniche (lavarsi le mani, coprirsi mani e bocca durante starnuti e colpi di tosse ed evitare la condivisione di cibo e stoviglie) aiuta a ridurre il rischio di trasmissione e quindi a prevenire il contagio.

La diagnosi è clinica e solo in caso di dubbi o esigenze particolari si ricorre a un esame di laboratorio tramite tampone faringeo che restituisce informazioni sulla presenza dello Streptococco Beta Emolitico di gruppo A e degli anticorpi diretti contro di esso. L’efficacia della terapia è tale che è possibile il rientro a scuola del bambino con scarlattina già da 48 ore dopo l’inizio del trattamento con antibiotici.

Parallelamente l’indicazione è quella di mantenersi costantemente idratati e stare a riposo. Nonostante i sintomi tendano a scomparire rapidamente dopo l’inizio della terapia è importante continuare con l’assunzione degli antibiotici per tutto il periodo indicato dal medico. Non esiste un vaccino specifico contro la scarlattina e una volta contratta l’infezione non provoca immunità.

Scarlattina: rischi e conseguenze

La terapia antibiotica contro la scarlattina nei bambini è essenziale per accelerare i tempi di guarigione, ridurre la contagiosità e limitare il rischio di complicazioni. Sebbene oggi molto rare le complicazioni, sia durante che dopo l’infezione, non sono da escludere.

Durante l’infezione il batterio può causare la comparsa di ascessi intorno alle tonsille, sinusite, otite e polmonite. Dopo l’infezione c’è il rischio che alcuni componenti delle valvole cardiache, delle giunzioni e di altri organi siano confusi dal sistema immunitario come parti del batterio della scarlattina e per questo motivo li attaccano.

In questi casi, in cui vi è una predisposizione genetica, si può andare incontro a malattie reumatica (che colpisce le articolazioni e le valvole cardiache), alla corea di Sydenham (che interessa il sistema nervoso), alla glomerulonefrite (che colpisce i reni) o all’artrite.

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Categorie

  • Bambino (1-6 anni)