Il momento atteso è arrivato, il piccolo è ufficialmente entrato a fare parte della famiglia e… già iniziano ad affacciarsi all’orizzonte le incombenze burocratiche. Non passa molto dal momento della nascita che mamma e papà sono già chiamati a compilare carte e documenti per il bambino.

Ma quali sono, nel dettaglio, i passaggi necessari quando nasce un bambino? Vediamoli insieme.

Dopo il parto: la dichiarazione di nascita

Poco dopo la nascita del bambino il personale ospedaliero consegna ai neogenitori l’atto di nascita, da compilare e consegnare all’ufficio anagrafe del comune in cui si trova l’ospedale oppure a quello del proprio comune di residenza (se diverso) entro 10 giorni dalla nascita.

L’atto di nascita

L’atto di nascita consegnato ai genitori dall’ospedale o casa di cura in cui è avvenuto il parto contiene le informazioni relative al luogo e alla data di nascita, alla data completa di anno, mese, giorno e ora, sesso, nome e cognome del bambino, residenza dei genitori.

La dichiarazione di nascita

Con l’atto di nascita si effettua la cosiddetta “denuncia di nascita” o dichiarazione di nascita. Come anticipato è possibile farla direttamente in ospedale, entro 3 giorni dalla nascita del bambino: in questo caso l’atto sarà trasmesso automaticamente dalla struttura sanitaria all’ufficio comunale competente per la denuncia di nascita.

La dichiarazione può essere presentata in alternativa dai genitori agli uffici del comune in cui si trova l’ospedale, oppure in quello di residenza dei genitori, se diverso, entro 10 giorni dalla nascita del bambino.

L’atto di nascita va in ogni caso sempre trasmesso anche al comune in cui risiedono i genitori – oppure in quello in cui risiede la madre, se i genitori hanno due diverse residenze.

La dichiarazione di nascita può essere effettuata da uno solo dei genitori se sposati, da entrambi se non sposati.

Il riconoscimento del bambino

firma documenti di nascita

Con la legge n. 219/2012 entrata in vigore nel 2013 è stata eliminata la distinzione tra figli “legittimi” e figli “naturali”, nati cioè da una coppia sposata oppure no, che oggi hanno pari status giuridico.  Se il figlio nasce fuori dal matrimonio si procede con il “riconoscimento”, che può essere fatto dai genitori insieme oppure separatamente.

Il riconoscimento si inserisce direttamente nell’atto di nascita, oppure si effettua tramite una successiva dichiarazione. Il certificato di nascita rilasciato dagli uffici competenti è, a tutti gli effetti, il primo documento che sancisce i diritti del bambino.

Il nome del bambino

Sulla dichiarazione di nascita vengono riportati nome e cognome del neonato: è possibile inserire fino a tre nomi, separati da una virgola. Nel caso di due o tre nomi il nome da riportare sui documenti ufficiali sarà il primo.

E il cognome?

Secondo la legge italiana nel caso di genitori sposati il cognome attribuito al nuovo nato è quello paterno. È possibile fare richiesta del doppio cognome aggiungendo a quello del padre anche il cognome della madre, ma non è possibile richiedere il cognome materno in via esclusiva.

Se i genitori non sono sposati il cognome del bambino sarà quello del genitore che lo ha riconosciuto per primo (anche quello della madre, quindi): se il riconoscimento è simultaneo il cognome attribuito al bambino è ancora quello paterno.

I documenti per i bambini nati da genitori stranieri

Se il bambino nasce da genitori senza cittadinanza italiana viene iscritto nel registro dell’Anagrafe del comune in cui i genitori hanno la residenza. La cittadinanza del bambino sarà quella di uno dei due genitori, se almeno uno dei genitori ha regolare permesso di soggiorno dovrà chiedere di aggiungere il neonato al permesso, presentando apposita richiesta a cui allegare l’atto di nascita del bambino.

Se il bambino nasce all’estero da genitori italiani bisogna presentare dichiarazione di nascita presso l’ambasciata o il consolato di riferimento.

Il codice fiscale

Dopo avere presentato il certificato di nascita è importante richiedere il codice fiscale attribuito al neonato, che rimarrà invariato per tutta la sua vita ed è composto da 16 caratteri alfanumerici, riferiti al nome e cognome del bambino, alla data di nascita, al sesso e al Comune di nascita, oltre a un cosiddetto “codice di controllo”.

Il codice fiscale nella maggior parte dei casi viene attribuito direttamente dal Comune di residenza al momento dell’iscrizione del neonato nei registri dell’anagrafe, e viene inviato a domicilio entro 30 giorni. In alcune regioni la richiesta va invece presentata dai genitori all’Agenzia delle entrate tramite un apposito modulo.

La tessera sanitaria

Direttamente collegata al codice fiscale è la tessera sanitaria, che viene inviata a sua volta direttamente a casa del neonato e gli consente di accedere ai servizi previsti dal Sistema sanitario nazionale.

La prima tessera sanitaria del bambino ha validità 12 mesi, e sarà sostituita poi da una seconda tessera che vale 5 anni. La tessera sanitaria è molto importante perché con questa è possibile fare richiesta del pediatra, agli sportelli dell’Azienda sanitaria locale.

All’Asl di competenza si richiede anche il libretto sanitario, un diario della salute del neonato da consegnare al pediatra durante le visite e tenere costantemente aggiornato (sia dai genitori che dal medico) per monitorare la crescita del bambino e registrare visite e controlli.

La carta di identità

Nelle prime settimane (o mesi) di vita del bambino può essere utile anche fare richiesta della prima carta di identità, che può servire nel caso di viaggi al di fuori dell’Italia.

Tale richiesta si effettua sempre agli uffici dell’anagrafe comunale, presentando i documenti di identità di entrambi i genitori.

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