È prassi ormai consolidata eseguire ecografie in tutte le gravidanze. Questi controlli, definiti di primo livello (EO 1°), servono a riconoscere le patologie della gravidanza iniziale, a misurare il feto per stimare l’epoca presunta del parto, ad identificare alcune malformazioni e le anomalie della crescita intrauterina.
Le malformazioni sono anomalie della forma fetale; colpiscono 1 neonato su 40. Le anomalie cardiache sono in assoluto le più frequenti, seguite da quelle dell’apparato urinario, muscolo-scheletrico e e del sistema nervoso centrale.
Le EO 1° hanno dimostrato però una capacità predittiva deludente che si aggira tra il 20% e il 40%. Le malformazioni che spesso sfuggono a questi controlli sono principalmente le cardiopatie e i difetti del sistema nervoso centrale.
L’esame si esegue poggiando una sonda apposita sull’addome e le immagini sono immediatamente visibili. Si effettua dalla 8-10° settimana di gravidanza.

Con l’ecografia morfologica di secondo livello, eseguita da operatori esperti, è possibile identificare più del 90% delle malformazioni maggiori.

Ecografia ostetrica morfologica di 2° livello

Con il termine ecografia morfologica di 2° livello, si intende un esame eseguito da un operatore molto esperto, con una strumentazione di elevata tecnologia, finalizzato soprattutto alla diagnosi delle malformazioni fetali.
L’esame viene eseguito solitamente tra la 20a e la 22a settimana per mezzo di una sonda adatta poggiata sull’addome. Raramente può capitare che alcuni dettagli non siano chiari, in tal caso può essere necessario completare l’esame con una indagine ecografica transvaginale che si esegue posizionando una sottile sonda ecografica all’interno della vagina. Questa indagine comporta un minimo disagio paragonabile a quello provocato da una visita ginecologica.
Il protocollo degli esami di secondo livello prevede un esame completo della morfologia del feto che comprende il riscontro di tutti i dettagli anatomici attualmente indagabili per mezzo dell’ecografia. L’elenco comprende le strutture intracraniche, lo studio del volto, dell’apparato cardiovascolare, degli organi addominali, dell’estremità (dita comprese) e della colonna vertebrale.
L’esame morfologico consente di riconoscere circa il 90% di tutte le malformazioni maggiori. I limiti principali riguardano i difetti di piccole dimensioni (come i piccoli difetti del setto interventricolare o interatriale del cuore), i difetti evolutivi e in generale la patologia ostruttiva del tratto gastroenterico.

All’esame morfologico fetale può essere associata una Velocimetria Doppler delle arterie uterine.

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  • Indagine Diagnostica