Anonimo

chiede:

Buongiorno gentili dottori, vi scrive una ragazza di 27 anni incinta di 25 settimane per un consulto forse banale. Prima di rimanere incinta ero abituata ad un consumo medio-elevato di alcool, sotto forma però solo di vino rosso, circa mezzo litro al giorno tra pranzo e cena. Non che fossi avvezza alle ubriacature ovviamente, ma a pasto ho sempre amato molto bere vino rosso, quasi mai superalcolici. Da quando ho scoperto di essere incinta (me ne sono accorta subito, dopo appena dieci giorni) ho completamente evitato l’alcool per le prime dieci settimane di gestazione, perché è il periodo più delicato e anche perché, essendo luglio e agosto, col caldo non ne avevo nemmeno voglia. Da agosto in poi ho ricominciato, ma ovviamente limitando di molto le dosi rispetto a prima: mai superalcolici e solo mezzo bicchiere di vino rosso a pasto, e nemmeno sempre. Addirittura mio papà che è medico me lo ha consigliato perché afferma che il vino rosso migliora l’assorbimento del ferro (io sono tendenzialmente anemica) nonché aumenta la pressione (soffro di pressione molto bassa, anche 80/50, massimo 90/60). Per il resto non fumo, mangio sano e bevo molta acqua, nonché assumo regolarmente integratori di vitamine e sali minerali per la gravidanza: quindi questo è il mio unico “vizio”, però ultimamente mi è sorto un senso di colpa a posteriori per tutti questi mezzi bicchieri… ritenete che il feto possa aver corso dei rischi e che quindi sia opportuno che per l’ultimo trimestre di gravidanza che mi resta (quello in cui lo scambio mamma/bimbo si fa più immediato) dovrei astenermi completamente? Vi ringrazio tanto se vorrete delucidarmi

Gentile lettrice, la sua domanda non è affatto banale. Dunque, innanzitutto mi sento di tranquillizzarla sul moderato consumo di alcol che ha avuto in questi mesi passati: da quello che mi dice sembra limitato in quantità e senz’altro i controlli anche ecografici ai quali si sottopone avranno verificato la buona salute del feto. Detto questo, e fugati i sensi di colpa, la sua idea di astenersi del tutto nell’ultimo trimestre è decisamente una buona idea. Ci sono numerosi studi clinici, su casistiche molto ampie di donne gravide, che hanno dimostrato, nel corso degli anni, che il consumo anche moderato di alcol in gravidanza può arrecare danni al feto e/o tradursi in complicanze della gravidanza. Faccio notare che ho usato il “può”, il che vuol dire che questi effetti non si verificano automaticamente in tutte le donne consumatrici di moderate quantità di alcol (“esposte”), ma si verificano “più frequentemente” nel gruppo delle esposte rispetto al gruppo delle non esposte. In definitiva una revisione della letteratura medica sull’argomento consente da un lato di stabilire in maniera chiara che l’alcol arreca danni al feto, dall’altro non consente di trarre conclusioni certe su quale sia il valore soglia di consumo; e deve essercene per forza uno, di valore soglia, visto che gli studi stessi dimostrano che all’aumentare del consumo aumentano anche gli effetti tossici.
Nel frattempo che gli studi avranno indagato ed individuato il valore soglia, l’orientamento generale è quello di consigliare l’astensione totale dal consumo di alcol durante la gravidanza.
Cordialmente

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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Specializzazione

  • Nutrizionista