Anonimo

chiede:

Salve, sono in gravidanza alla 12+3 settimana e ho già ripetuto due volte il test per la rosolia. Premetto che sono stata vaccinata contro la rosolia il 02/1990 quando avevo 11 anni. Al primo ciclo di esami routinario (01/2008) ho avuto i seguenti risultati: IgG 2087 e IgM 1.46 l’avidity IgG è di 66%, quindi mi dice “esclusione di infezione primaria negli ultimi due mesi”. Ho ripetuto il test il 31/01/08 e i risultati sono stati IgG 1931 e IgM 3.31 questa volta non hanno condotto l’avidity. La mia ginecologa mi ha fatto rifare le analisi a Infettivologia a Bologna. Però non capisco questi risultati. Posso avere preso la rosolia anche se vaccinata? Non ho avuto nessun sintomo nemmeno una febbre. Perché la seconda volta non mi hanno fatto l’avidity nonostante i risultati aumentati? L’ecografia alla 11^ settimana era tutto ok. Attendo una vostra risposta con ansia. Grazie,

Gentile signora, gli esami infettivologici che ha effettuato sono un pò contraddittori. Quando le IgM sono positive significa infezione recente; allora si fa l’avidity per cercare di risalire alla data presunta del contagio; una avidity alta significa contagio in data > di 2-3 mesi quindi prima dell’inizio della gravidanza. Non mi ha detto se ha effettuato gli esami in un laboratorio privato o in ospedale, perchè tra un laboratorio e l’altro i risultati sono molto discordanti a volte. Le consiglio quindi di ripeterli in ospedale e di fare fede a queste ultime analisi; in caso di risultato positivo allora le avidity le daranno una data di contagio indicativa. Anche se è stata vaccinata avrebbe dovuto fare il rubeo test come esame preconcezionale per vedere se aveva sviluppato gli anticorpi cioè le IgG, ora purtroppo non lo possiamo sapere. La rosolia presa nel primo trimestre può portare a contagio del feto con anomalie (calcificazioni cerebrali, sordità, corioretinite, ritardo mentale), ma non è automatico questo passaggio perchè per fortuna in natura esiste il filtro placentare; l’infezione prima del concepimento non porta gravi conseguenze. L’unico modo per saperlo con certezza è seguire ecograficamente lo sviluppo fetale, ripetere gli esami per datare l’eventuale infezione e se accertato che è avvenuta in gravidanza, fare un prelievo del liquido amniotico attorno alla 20^ settimana per vedere se è avvenuta anche l’infezione fetale; la procedura è la stessa dell’amniocentesi ma in epoca un pò più avanzata. Non è detto, anche nell’ipotesi che lei abbia avuto contatto con il virus, che anche il feto sia contagiato; in ogni caso le consiglio di rivolgersi a Bologna ad un centro di diagnosi prenatale per seguire il caso e darle la migliore assistenza. Le posso segnalare l’equipe del Dott. Pilu al Sant’Orsola-Malpighi. Auguri

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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