Anonimo

chiede:

Buonasera, è da qualche giorno che mi sono sottoposta a fecondazione assistita. Sono molto preoccupata, ho problemi genetici, il primo riguarda il mio rischio trombotico. Cerco di descrivere i risultati per alcune mutazioni: il gene MTHFR C677T +/- Eterozigote; B-fibrinogeno con mutazione -455G>A +/- Eterozigote; Glicoproteina IIIa con mutazione a/b +/- Eterozigote; ACE con mutazione Del/Ins +/- I/D.
Spero che si riesca a comprendere. Cosa bisogna fare nel post transfer per evitare rischi di aborto? Grazie anticipatamente Cordiali saluti,

Gentilissima Signora,
la trombofilia genetica è uno dei principali problemi medici e ha un’incidenza di 1/1000 individui, ha un’eziologia multifattoriale in cui giocano un ruolo importante sia i fattori di rischio ambientale che la predisposizione genetica. Mutazioni in geni differenti possono contribuire allo stesso fenotipo clinico e i portatori di una stessa mutazione genetica possono avere diverso fenotipo. I polimorfismi dei geni che codificano per fattori della coagulazione devono essere considerati come fattori di rischio per trombosi la cui espressione clinica dipende dalla coesistenza di più mutazioni trombofile o condizioni ambientali che predispongono alla trombosi stessa (Reich, 2003).
La gravidanza e il puerperio sono stati ipercoagulativi dovuti a cambiamenti nel sistema fibrinolitico, stasi venosa a livello pelvico e degli arti inferiori, immobilizzazione e incremento ponderale. Questi fenomeni contribuiscono verosimilmente ad aumentare di circa 5 volte il rischio di trombosi venosa durante questo periodo.
L’analisi molecolare per ricerca di mutazioni per trombofilia genetica, da lei eseguita, non ha evidenziato a quanto pare mutazioni a carico dei geni per il fattore II e fattore V, principali responsabili di predisposizione ad episodi tromboembolici. L’eterozigosi 455G>A nel gene del beta fibrinogeno, l’eterozigosi per il polimorfismo ACE D nel gene dell’enzima convertitore dell’ Angiotensina I e l’eterozigosi HPA-1a/b del gene dell’Antigene piastrinico sembrano incrementare il rischio di poliabortività in quanto possono determinare anomalie del sistema fibrinolitico ma non vi è una netta correlazione come nel caso delle mutazioni a carico dei fattori II e V.
L’eterozigosi per la mutazione C677T nel gene dell’enzima MTHFR, in lei riscontrata, può associarsi ad iperomocisteinemia. Il danno provocato dall’iperomocisteina è mediato da stress ossidativi. Fattori di rischio quali il fumo, l’ipertensione arteriosa, il diabete e l’iperlipidemia aumentano gli stress ossidativi e agiscono in maniera aggiuntiva e sinergica con l’omocisteina. Tale mutazione si associa, inoltre, a bassi livelli di folati, fattore di rischio cardiovascolare e in gravidanza la presenza di iperomocistinemia materna è associata ad un rischio di abortività spontanea ricorrente, distacco intempestivo di placenta, preeclampsia e ritardi di crescita fetale.
Per un quadro più completo sarebbe opportuno eseguire anche il dosaggio di: attività protrombinica, PTT, APC, ATIII, LAC, D-Dimero, fibrinogenemia, Proteina C, Proteina S libera, anticorpi anti-fosfolipidi (IgM,IgG), anticorpi anti beta 2 glicoproteina (IgM, IgG).
Allo stato attuale degli esami, se non ci sono altre coagulopatie associate o fattori di rischio specifici, trova indicazione un supporto con acido folico sia in epoca preconcezionale che per tutta la durata delle gravidanza e del puerperio.
Cordiali saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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