Anonimo

chiede:

Gentile Dottore, sono una donna di 36 anni con un bimbo di 8 mesi. Mi trascino problemi psicologici da anni a causa di una famiglia assente, con un padre dispotico e cattivo, che ha sempre abusato psicologicamente di me e mia madre che subiva. Le botte non c’erano solo perchè eravamo talmente tanto sottomesse che non c’era neanche il pensiero di qualcosa che non venisse da lui. Sono uscita di casa a fatica, senza mai conservarmi troppo a lungo un lavoro e appoggiandomi ai primi uomini che mi mostravano un minimo d’interesse, chiaramente sempre sbagliati. E arriviamo all’ultimo, il padre di mio figlio: ero riuscita a comprarmi casa per conto mio, lui lo volevo ma non troppo seriamente. Ho scoperto quasi subito che mi tradiva con prostitute, ma non ho avuto la forza per lasciarlo in tempo, neanche dopo che gli rinfacciavo i tradimenti e lui negava, strumentalizzando pure il mio passato familiare per darmi della pazza. Sono stata talmente ingenua da darmi a lui senza precauzioni, usando il coito interrotto, pur sapendo che lui invece un figlio lo voleva, io no. (Ha 10 anni più di me). Morale: è successo che mi ha messo incinta, lui dice che è successo, e invece mi è venuto apposta dentro, lo so perchè dice talmente tante balle che non lo vorrei più manco fosse l’ultimo uomo sulla terra, io ho scoperto la gravidanza solo dopo 4 mesi, ironia della sorte, ho continuato ad avere il mestruo e invece erano minacce d’aborto, e chiaramente non ho potuto abortire! Sono riuscita a vivere più o meno serenamente la gravidanza illudendomi che non mi tradisse più, invece due mesi dopo il parto sono ricominciate le liti perchè ho scoperto ancora balle! Ho smesso di andarci a letto, praticamente da dopo il parto, minacciandolo che non poteva pretendere nulla da me. Ora mi trovo con il permesso di maternità che mi scade a febbraio, il problema di dove cacciare il bambino (lui è orfano), ma soprattutto l’ambivalenza di sentimenti che sento di nutrire nei confronti di mio figlio: da un lato gli voglio bene, sì proprio io che non lo volevo, dall’altro mi infastidisce molto qualcosa che mi leghi a lui, io che vorrei andarmene da casa sua e tornarmene nella mia (ho sempre mantenuto l’indipendenza delle 2 abitazioni come precauzione fin dall’inizio), vorrei e non vorrei sto figlio. Crescerlo, viverci da sola, mi angoscia molto ma pensare di continuare col mio convivente è impossibile. Insomma, è terribile, ma spesso ho pensato che se accadeva una disgrazia al figlio sarebbe stato un bene per me! Ho paura di arrivare a fargli del male, non vorrei mai ucciderlo e finire in galera per colpa di un bimbo indesiderato. Insomma non so capire cosa voglio, so solo che desidero la morte del mio convivente o quantomeno di staccarmi da lui definitivamente. Grazie per l’ascolto.

Gentile Signora, credo sia necessario prenderle in esame. Sembra che il cattivo rapporto che ha avuto con suo padre la porti a relazionarsi con uomini di dubbio valore, quasi a voler fare in modo di non attaccarcisi emotivamente, tuttavia emerge in lei una forte necessità di avere qualcuno vicino quasi come una figura protettiva più che un compagno. Con quest’ ultimo sembra che lei abbia seguito la stessa falsa riga. Non mi lascia comunque perplesso il fatto che lei non abbia chiuso la relazione con quest’uomo quando ha scoperto queste sue “cattive abitudini”. Posso dedurre che la sua tendenza ad avvicinarsi a uomini che le dimostravano un minimo interesse possa essere legato alla poco valore che lei abbia imparato ad attribuirsi, ed alla forte necessità di avere un a figura minimamente valorizzante vicino. Sembra che lei abbia potuto pensare che di meglio non avrebbe comunque potuto avere. Per quanto riguarda la sua gravidanza mi riesce difficile pensare che sia avvenuto perchè lei era sprovveduta e non ha usato precauzioni quando poi mi dice che per sicurezza si è tenuta l’altra casa che aveva: come si è appoggiata ad uomini che poi ha scoperto non giusti allo stesso modo può aver agito non “proteggendosi” seguendo dinamiche non poco chiare in prima analisi. A mio parere qualcosa non torna, ma poco cambia ora. La invito a riflettere su un’altra questione: ha provato mai a pensare che il suo compagno potesse volere un figlio perchè innamorato di lei? Spesso accade che quando si cerca qualcosa se non lo si conosce difficilmente la si riconosce. Così lei non avendo mai sperimentato questo sentimento forse non se ne è avveduta. Pensare che il suo compagno abbia dei sentimenti né suoi riguardi per lei è ininfluente? Comprendo il suo stato d’animo nei riguardi del suo compagno, è umiliante sapersi traditi, figurarsi con delle prostitute. Posso capire quindi la rabbia che gli manifesta. Parliamo del piccolo infine: sono comprensibili i suoi sentimenti così ambivalenti nei riguardi di suo figlio, considerate le sue vicende con il suo compagno, in effetti lei dice che non lo voleva, che le ricorda il suo odiato compagno, ma mentre in altre situazioni ci si può strappare i capelli e graffiarsi il viso in tediosi litigi su chi ha fatto cosa, c’è da tenere presente che la realtà è questa, lui c’è ed ha diritto ad essere amato, e questo la dovrebbe spronare visto che di amore ne ha ricevuto poco insieme a tanta sofferenza. La cosa più importante ora è assicurare una vita emotivamente stabile a lei e far crescere in modo sano il piccolo. Lei dice che il suo compagno lo desiderava: questo mi indurrebbe a suggerirle una terapia di coppia. Questa terapia potrebbe consentire al suo piccolo una possibilità di avere una coppia genitoriale unita, ma soprattutto non arrabbiata se non addirittura felice. Una coppia di persone che cercano di star bene per loro e non solo per il figlio. Se non ne volesse proprio sapere di questa soluzione, le consiglio comunque di rivolgersi ad uno psicologo per dare un senso alle sue emozioni riguardanti suoi figlio. Per dare un significato alle scelte che ha fatto, e per darne uno a quelle che farà in futuro. Inoltre i servizi sociali potrebbero aiutarla se dovesse avere problemi diversi da quelli discussi qui ma inerenti alla cura del piccolo. In bocca a lupo!! Cordiali saluti

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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