Anonimo

chiede:

Buongiorno dottoressa, è passato un anno dal parto cesareo e porto rancore per la cicatrice che mi accompagnerà per tutta la vita, non è per la cicatrice in sè per sè che sto così, ma per il fatto che sono entrata per la prima volta in una sala operatoria, per fare la cosa più bella che Dio mi abbia donato. Ho avuto una gravidanza stupenda, con dei piccoli disturbi normali quando una donna è in attesa, ma ci passavo sopra, perché aspettavo una bimba ero felice e tendenzialmente sono una persona positiva. Ma quando era passato il termine e la mia bimba non nasceva, perché non avevo contrazioni, nè dilatazione e il liquido non ce ne era più, allora il mio ginecologo ha deciso per il cesareo. Non ero preparata a questo, mi ero fatta i film in testa su come fosse nata, ma il cesareo non lo pensavo proprio, poi comunque sei catalogata, perché se mai mi decidessi a fare un altro figlio, mi farebbero il cesareo e io non voglio assolutamente. Sono sempre triste e piango quasi ogni giorno, il rapporto con la mia piccola è splendido, lei sta bene e sana e forte, questo è l’importante, ma io di natura porto rancore e tutto questo non mi passa, cosa devo fare? Sono circondata da donne che hanno partorito naturalmente, anche mia sorella ha partorito un mese fa, in acqua, e non voglio sentire la sua esperienza, è brutto dirlo, ma mi fa rabbia!

Buongiorno,
probabilmente ha bisogno di comprendere cosa non le permette di accettare l’aver avuto un parto cesareo. Dice “non è per la cicatrice in sè per sè ma per il fatto che sono entrata per la prima volta in una sala operatoria, per fare la cosa più bella che Dio mi abbia donato”, “non ero preparata a questo”, “sei catalogata”, “sono circondata da donne che hanno partorito naturalmente”. Per superare il “rancore”, la “rabbia” che la porta a “sono sempre triste e piango quasi ogni giorno”, credo potrebbe aiutarla a dare un significato diverso a tale esperienza: è stata in grado di dare alla luce una bambina “sana e forte” affrontando l’esperienza della sala operatoria a cui “non ero preparata” – e quindi è stata capace di affrontare una prova per lei difficile – e, cosa molto importante, “il rapporto con la mia piccola è splendido”. Se il malessere persiste, la invito a prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi ad un professionista. Saluti.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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