Anonimo

chiede:

Carissimo dottore, sono una signora di 35 anni. Circa un mese fa ho avuto l’ennesimo aborto alla 9° settimana (il 4° per l’esattezza) distribuiti in 14 anni di matrimonio. Da premettere che mi sono sottoposta
a circa sette tra Fivet, Icsi e inseminazioni artificiali, in vari centri famosi, ma mai una gravidanza, il solo risultato ridotti sul lastrico e in fin di vita per una sindrome OHS da iperstimolazione ovarica. La cosa
strana è che queste quattro gravidanze sono venute naturalmente senza alcun tipo
di stimolazione e mai dal frutto delle fecondazioni. In pratica ogni volta
che ci siamo arresi con le tecniche artificiali, veniva la gravidanza
naturale. Cinque anni fa mi hanno sottoposta, all’ospedale di San Giovanni Rotondo,
ad una resezione ovarica con rimozione di cisti endometriosica, seguita da
una cura di sei mesi con il Decapeptyl. A dicembre 2002 mi reco dall’ennesimo professore con a seguito tutti gli esami miei e di mio marito.
Quest’ultimo non trovando nessuna causa grave che possa giustificare la sterilità, mi propone di controllare la curva di carico del glucosio (esame mai fatto prima), che risulta positiva e a mio marito riscontra dallo
spermiogramma, che il liquido dove sono immersi gli spermatozoi è molto denso e vischioso
e quindi immobilizzante per gli spermatozoi. Lo cura per 30 gg. con
compresse di un comunissimo mucolitico (3 compresse al dì) e a me da una dieta
povera di zuccheri e carboidrati. Dopo 45_50 gg. mi accorgo di essere incinta,
non succedeva più da 5 anni. Immediatamente mi viene ordinato l’acido folico
ed una compressa di aspirinetta al giorno. Tutto procede benissimo fino alla fatidica nona settimana, quando dalle BHCG ci accorgiamo che qualcosa non va. Vengo sottoposta ad ecografia, dove si riscontra che non c’è battito e che l’embrione risulta molto più piccolo delle effettive settimane. Mi ricoverano e per evitarmi il raschiamento, mi introducono delle candelette stimolanti e dopodiché lo elimino. Mi dicono, dopo l’esame dell’embrione, che era un uovo cieco. Ora il professore ci ha anche sottoposto a indagini
a livello genetico, da cui non risulta niente. Per esclusione rimane solo la curva come causa da curare. Lei cosa ne pensa? E poi perché non riesco a superare la nona settimana? Scusi la lunghezza della lettera, ma diversamente come avrei potuto spiegare 14 anni di girovagare da uno
studio all’altro d’Italia, invano. Spero in una sua risposta.

Gent.le Sig.ra,
da quanto riporta nella sua mail sono numerosi i punti che vorrei che
fossero approfonditi nel dettaglio.
1) i tentativi di fecondazione e inseminazione con quale farmaco e a che
posologia sono stati indotti?
2) quale è stato il recupero ovocitario e la caratteristica degli embrioni?
3) ha mai eseguito un’isteroscopia?
4) nelle precedenti gravidanze è stato evidenziato un embrione? Era presente
il battito?
In attesa di ulteriori chiarimenti la saluto cordialmente.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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  • Ginecologo