Laura

chiede:

Buonasera,
ho 19 anni e sono la mamma di un bambino tanto cercato e arrivato dopo parecchi mesi.
Mio figlio tra due giorni farà tre mesi e fin dal secondo giorno di vita, in ospedale gli hanno proposto il ciuccio, da un po’ però ho notato che preferisce mettersi in bocca due dita e rifiuta categoricamente il ciuccio, in contemporanea ho notato che piange più spesso con un pianto disperato consolabile solo da me, a quanto pare, perché spesso ha provato a calmarlo mio marito senza successo. Come mai con me si calma e con mio marito no? Cosa potrei fare per quanto riguarda le dita in bocca? Vorrei ricorrere di nuovo al ciuccio perché è più facile da togliere dopo una certa età, ma ho provato e me lo sputa subito.
Un altro particolare è il fatto che lui dorma solo se è in braccio a me e come lo metto nel lettino, si sveglia, resta cinque minuti a guardarsi attorno e poi piange. Chiaramente non posso tenerlo sempre in braccio finché dorme e non voglio nemmeno abituarlo così, come potrei comportarmi?
In attesa di risposte ringrazio infinitamente.

Salve,
le teorie sul ciuccio sono sempre diverse, e secondo la mia esperienza non esiste una “ricetta” giusta ed un’altra sbagliata.
Quello che intendo dire è che alcuni bimbi accettano il ciuccio, altri no e altri ancora, come suo figlio preferisce il ditino (o più di un dito) in bocca per consolarsi, d’altronde già nella pancia della mamma il bimbo “ciuccia il ditino”! Nessuno ha ragione e nessuno sbaglia. Se suo figlio rifiuta il ciuccio, perché magari lo sente freddo, senza sapore in quanto artificiale, potrebbe avere ragione, un ditino è più caldo e poi ci appartiene; lo lasci libero di scegliere, magari più avanti modificherà questa abitudine oppure, con i problemi della dentizione, l’amplificherà, ma comunque sarà sempre una sua scelta. Il bambino si consola più facilmente nelle braccia della mamma: è naturale, è stato per 9 mesi nella sua pancia, si è tranquillizzato con il suono delle sue parole, ha ascoltato il battere del suo cuore, quando lei lo prende in braccio riconosce l’odore della mamma, la voce della mamma e per il piccolo è facile addormentarsi attaccato alla mamma. Nei primi mesi il papà deve pian piano avvicinarsi al piccolo (e spesso il bambino lo accetta quasi sempre) ma se ha bisogno della mamma nei momenti “critici” questo non deve sbalordire o mandare la coppia in sconforto. Abbiate pazienza nei primi mesi e cercate di assecondare (nei limiti del possibile) le esigenze del piccolino, le situazioni poi si risolveranno facilmente.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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