Anonimo

chiede:

Ciao,

ho 23 anni e aspetto un bimbo se così si può dire, poiché sono solo al secondo mese, per me è stata una sorpresa grande, all’inizio del mio matrimonio, mi sono sposata a luglio 2002, non volevo bambini, ma essendo cattolica non facevo niente per non averli. Ma speravo, poi un giorno scopro di essere incinta e da allora ho una gioia dentro ma a volte mi sento morire, penso al mio corpo che dovrà cambiare, penso che non avrò più libertà di muovermi come fino ad ora… tutte cose che mi fanno paura e mi sono chiusa già da ora perdendo ogni entusiasmo di uscire. È una cosa bella avere un bambino, ma a volte penso chissà se era il momento giusto? Se sono in grado di fare la mamma… questo mi tormenta… che posso fare? Parlare con qualcuno è inutile, tutti mi dicono ringrazia Dio per tutto questo, non so se sbaglio… ma a volte mi sento soffocare…

Cara Rosy,
Non vorrei essere l’ennesima voce che le dice di essere felice. Io non scomoderò Dio, ma lei stessa. Pur essendo cattolici infatti, ci si può servire di alcuni mezzi di controllo delle nascite ammessi dalla Chiesa, come quello del controllo della temperatura basale, del muco, della scelta del periodo in cui avere un rapporto, per non parlare dell’astinenza – per una sola settimana al mese. Se lei non ha fatto niente di tutto ciò significa che questo bambino lo voleva, oppure voleva semplicemente accertarsi della sua ‘normalità’ riproduttiva. In ogni caso lei ha scelto di restare gravida. Ora dunque non si tiri indietro e sappia che la linea la perderà solo a fine gravidanza, quando i calcetti del bambino le sembreranno tanto, tanto più gratificanti della sua amata silhouette. Sia serena e si voglia bene anche così.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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