Anonimo

chiede:

Buonasera,
ho trovato il vostro sito tra i tanti che oramai visito da quando ho
perso il mio Christian alla 25 settimana di gestazione.
Mi chiamo Luisa ho 34 anni e sono napoletana.
Nell’arco di questi ultimi 9 mesi ho avuto a ottobre 06 un aborto
ritenuto alla 11 settimana e il 28/05/07 un parto prematuro a 25 sett.
La mia gravidanza procedeva a gonfie vele, analisi nella norma,
amniocentesi perfetta, ultimo controlli il 10/05 dove il ginecologo ha
riscontrato una situazione perfetta… dicendomi che il bimbo era anche
più grande della norma, infatti Christian alla nascita pesava 800 grammi,
un peso ottimo se correlato all’epoca gestazionale, mi disse il
neonatologo.
Il 28/05, in preda a dei dolori addominali tipo mestruale sempre + forti,
mi reco in ospedale dove mi dicono che il mio utero è svasato e
raccorciato, dilatazione a 3 cm. Nel giro di due ore avrei partorito. È stato così e nonostante le previsioni dei medici il mio angelo è nato
ed ha pianto, ed è vissuto per 20 lunghi interminabili giorni in TIN per
poi salire al cielo…
Io mi chiedo, anzi le chiedo perchè può essere accaduto tutto ciò, al
momento della nascita il liquido era tinto verde e maleodorante, mi disse
l’ostetrica e che il bimbo avrebbe avuto più possibilità di sopravvivere
fuori che nel mio ventre.
Sarebbe dovuto forse trascorrere più tempo dall’aborto alla nuova
gravidanza (premetto che sono sposata da 9 anni e questo era il nostro
primo figlio)?
Il mio ginecologo (ex) mi ha detto che non sa spiegarsi l’accaduto, anzi
fosse stato per lui, a dire il vero, il piccolo lo avrei partorito in casa,
in quanto egli essendo solo privato e non lavorando in alcuna struttura
ospedaliera mi ha esortata per cinque ore a rimanermene a casa dicendo
che forse ero in preda ad una colica addominale e di bere solo tanta
acqua. Forse se mi fossi recata prima in ospedale le cose sarebbero
andate diversamente… adesso tanti se e ma affollano la mia mente, ma
tutto questo non servirà a ridarmi mio figlio, io adesso ho il terrore che
l’episodio possa ripetersi ancora, di nuovo, è possibile?
Ho eseguito delle indagini relative alla trombofilia ereditaria
prescrittemi dal ginecologo che mi segue attualmente e tra i tanti è
risultato:
MTHFR: presenza mutazione C677T in omozigosi.
Può tale mutazione avere provocato i due aborti?
Sono un soggetto a rischio? A Napoli ci saranno strutture adeguate per
gravidanze ad alto rischio? Cosa mi consiglia lei?
Confidando in una sua risposta, la saluto cordialmente

Mi dispiace per la sua triste esperienza. È difficile rispondere a tutte le
sue domande. Se il liquido era verde e maleodorante posso pensare ad
un’infezione amniotica, forse per una rottura del sacco, di cui non si era
accorta. Ed è quindi vero che l’ambiente intrauterino era estremamente
ostile al feto. Purtroppo la prematurità era eccessiva e questo, insieme con
la possibile infezione, con tutta probabilità ne ha determinato l’exitus.
Non credo che la trombofilia rivelata dalle sue indagini abbia un ruolo in
questo episodio, in quanto l’effetto solitamente osservato è la perdita del
battito cardiaco del feto in utero, senza segni di aborto in atto. Forse il
suo precedente aborto potrebbe trovare una spiegazione così. Quindi non
potendo appurare con precisione quali sono state le cause, è ancora più
difficile esprimere un parere sulle prossime gravidanze. Episodi simili
accadono e talvolta sono del tutto casuali, anche in presenza di trombofilia
e quindi non è detto che si ripetano. Certo una prossima gravidanza va
seguita con molta attenzione. Cordiali saluti e cari auguri.

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento

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